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Autore: fotoclubbergamo
PER NON DIMENTICARE!!
Solidarietà agli Stati Uniti contro il Terrorismo Islamico

William G. (Bill) Biggart
nato a Berlino il 20 luglio 1947
morto a New York l’11 settembre 2001
un fotografo eroico
È stato uno dei fotografi che hanno immortalato gli attacchi terroristici dell’ 11 settembre a New York.
Bill Biggart scatta l’ultima fotografia alle 10:28:24 di quel giorno, prima di venir travolto dai detriti derivanti dal crollo della torre nord del World Trade Center:

Quattro giorni dopo, il suo corpo viene ritrovato assieme alla borsa contenente tre macchine fotografiche, sei rullini, la tessera stampa e una scheda di memoria contenente 150 fotografie, poi diventate famose e pubblicate il 15 ottobre dello stesso anno sul famoso settimanale Newsweek:

Il Foto Club Bergamo ha già reso onore a questo eroe nell’articolo in quell’ 11 Settembre, la storia di un eroico fotografo e, con l’approssimarsi di questa triste ricorrenza scolpita per sempre nei nostri cuori anche se da molti già dimenticata, intende ricordarlo quale fotografo appassionato e baluardo a difesa dei valori dell’occidente.
Quando l’interiore necessità di documentare, fotografando la storia, diventa eroismo e si paga con la vita
Quando l’interiore necessità di documentare, fotografando la storia, diventa eroismo e si paga con la vita!
Concerto Rock del complesso “Bepi & The Prismas”
di © Ivan Mologni
Tra i miei temi preferiti ci sono i concerti musicali, tenuti da vari interpreti. Il mio genere prediletto è la musica Rock, declinata da vari autori sia italiani che stranieri, ma sopratutto bergamaschi.
Non lo nascondo, è un tema difficile da interpretare per vari motivi. Il primo è quello di essere autorizzati a fotografare gli artisti. E’ meglio contattare molto prima gli organizzatori per potersi muovere senza problemi. L’ideale sarebbe stare sul palco, il più discretamente possibile per non disturbare l’evento ed eventuali riprese televisive, oltre che il pubblico presente.
Appena possibile cerco di conoscere anche il/i cantante/i per illustrare al meglio quello che intendo fare e il perchè delle fotografie.
La mia fortuna è stata conoscere di persona, alcune ore prima del concerto, l’interprete principale, da lì è nata subito stima ed empatia reciproca! Il complesso si chiama “Bepi & The Prismas”, al secolo Tiziano Incani E’ della Val Seriana (Rovetta – BG) ed è un cantautore in lingua bergamasca. Avendolo seguito in alcuni concerti (da tutto esaurito), è sempre con al seguito una folta schiera del suo Fan Club (vgs. “Il Bepi & The Prismas e il “Vava ’77” insieme in Piazza Pontida a Bergamo il 23 dicembre 2016 In Piazza Pontida, un’occasione unica e “Bepi con Van De Sfross insieme per l’Expo 2015” Van De Sfross e Bepi insieme per l’Expo 2015)
Ma veniamo all’attrezzatura utilizzata abitualmente ai concerti durante le riprese dinamiche in scena o in palcoscenico: devono essere delle Reflex affidabili, ergonomicamente ben conosciute per poter essere molto veloce nell’esecuzione fotografica. La scelta in questo caso è caduta su due corpi Contax 167 MT a motore, con due obiettivi zoom, il 28/85mm e l’ 80/200 mm, unitamente al 18mm, tutti della Carl Zeiss.
Per scelta e per rispetto delle luci del palco, studiate “ad hoc” per ottenere risultati spettacolari, non uso mai il flash, ma mi servo di pellicole ad alta sensibilità di almeno 3200 ISO e, in questo caso, della Kodak TMax 3200 in bianco e nero, in automatismo a priorità di diaframmi. Per essere più reattivo possibile, mi muovevo a destra e sinistra del palco, avendo l’accortezza di girare dietro il palcoscenico per non “impallare” gli artisti in esibizione, cercando sempre la massima discrezione.
In alcuni scatti sono stato favorito in quanto l’artista, sapendo dove mi trovavo, a volte si girava a “favore di camera”.
In queste occasioni, sul palco si sta delle ore. Normalmente, per documentare un concerto, faccio all’incirca 120 scatti (!) Bisogna considerare anche la fatica di sostenere le attrezzature e vi assicuro che sotto i riflettori fa veramente un caldo torrido! Ma la Passione fa dimenticare le fatiche perchè quando poi si sviluppa e si stampa è sempre il “massimo della goduria”.
I contatti con l’artista proseguiranno, su appuntamento, per mostrare tutti gli scatti eseguiti e gli ingrandimenti selezionati. E’ sempre buona norma regalare alcune delle stampe preferite all’interprete musicale. Nel mio caso sono stato contraccambiato dal “Bepi” con alcuni suoi CD, con tanto di dedica su ognuno di essi. Lo stesso Bepi mi definisce simpaticamente “L’Ivan il Pellicoloso” per via delle mie “imprese” eseguite sempre in analogico! Anche nella foto ricordo che allego con il Bepi, con la grafica in uso ai concerti e la dedica su menzionata. A voi gli scatti:






Fotografare a teatro
di © Ivan Mologni
Di seguito presento anche alcune foto fatte in teatro, sempre in bianco e nero. In questo caso è ancora più difficile operare e fotografare per evidenti motivi: bisogna evitare scatti rumorosi, evitare i più possibile di muoversi davanti al pubblico e assicurarsi di essere il più discreti possibile.
In questo caso ho usato come attrezzatura di ripresa due corpi Contax G2 a telemetro, poichè lo scatto che producono è più “ovattato” (l’otturatore è centrale, senza lo specchio che “sbatte” come nelle Reflex). Gli obiettivi sono tutti Carl Zeiss: 21mm, 35/70mm e 90 mm. Le macchine erano “cuffiate” cioè in custodia per attenuare qualsiasi rumore. La pellicola è una kodak TMax 3200 Iso. Sviluppo e stampa effettuati dal sottoscritto.
I risultati sono quelli che ho selezionato e pubblicati di seguito. Come si nota la luce è tipicamente teatrale, morbida. La grana è molto contenuta e non disturba assolutamente la composizione… provare per credere!





Dati tecnici:
Concerto Rock
- 2 corpi Contax 167 MT
- obiettivi Carl Zeiss 18mm f/2.8 – 28/85mm f/3.3 – 80/200mm f/4
- pellicola Kodak TMax 3200 Iso
- Sviluppo in chimico TMax a 24° per 9 minuti e mezzo in diluizione 1 + 4 e agitazione 5” ogni 30”
- stampa con ingranditore DURST 605, testa a colori su carta ILFORD semilucida con chimici ILFORD
Esibizione Teatro:
- 2 corpi Contax G2 a telemetro
- obiettivi Carl Zeiss 21mm f/2.8 – 35/70mm f/2.8 – 90mm f/2.8
- pellicola Kodak TMax 3200 Iso
- Sviluppo in chimico TMax a 24° per 9 minuti e mezzo in diluizione 1 + 4 e agitazione 5” ogni 30”
- stampa con ingranditore DURST 605, testa a colori su carta ILFORD semilucida con chimici ILFORD – utilizzo tecnica di ” intonazione al the’ “
“F.C.B.: Il Forum della qualità fotografica a pellicola!“
Kodak TMAX 3200: la bellezza della grana su pellicola (1^ parte)
di © Riccardo Scuderi
Ieri sera ritrovo nei miei archivi un rullino Kodak TMAX 3200 Iso: non ricordavo minimamente quando e dove lo avevo utilizzato e decisi di svilupparlo. Altro problema: avevo a disposizione una diluizione “1+9” utilizzata qualche giorno prima di ILFOSOL 3, non esattamente il chimico più indicato per lo sviluppo di un rullino Kodak. Do un’occhiata al “bugiardino” della ILFORD: 10 minuti il tempo di sviluppo a 20° (al posto dei canonici 4 min e 30 secondi)… i dubbi aumentano, ma al tempo stesso aumenta anche la voglia di “rischiare” e cimentarsi in una nuova esperienza fotografica!
Dopo il consueto “Training Autogeno” (vedi La mia prima volta… in Camera Obscura!) procedo, facendo attenzione ai tempi per me inconsueti.
Devo dire che alla fine ne è valsa la pena! La grana della Kodak TMAX 3200 mi piace tantissimo, dona ai paesaggi un’atmosfera d’altri tempi ed è particolarmente adatta alla street photography, grazie alla velocità di azione assicurata dall’alta sensibilità. Le moderne case produttrici di macchine fotografiche digitali, con filtri “posticci”, continuano a cercare di riprodurre questo tipo di grana, ma non sono arrivati – e mai si avvicineranno – alla magia che evoca la Kodak TMAX 3200!
Ecco a voi qualche scatto di città alta, effettuato con la Leicaflex SL2 munita di obiettivo Summicron R 50mm f/2:





“L’ineguagliabile emozione della Fotografia Analogica!”
Foto Market Shop: la Casa della Fotografia
Il Presidente ed i Soci del Fotoclub Bergamo colgono l’occasione per ringraziare FOTO MARKET SHOP https://www.fotomarketshop.it/site/ quale punto di riferimento per la fornitura di materiale di fotografia analogica in Bergamo, auspicando una collaborazione sempre più proficua e gratificante!
Turisti per caso (2^ puntata)
Chiesetta di San Tomaso in Lemine, nota come San Tomè (secolo XI) ad Almenno S. Bartolomeo (BG)
di © Ivan Mologni
Architettura:
I conci di cui è composta salgono a tondo su due ordini, con lesene e archetti. Esiste un portale semplice con Finestrella e in alto sporge una pietra scolpita a guisa di rozza acquasantiera. Nella lunetta del portalino laterale, troviamo scolpita una Figura Romanica.
All’interno, la chiesetta ha due ordini circolari di colonne e una piccola abside. Due scalette interne, tagliate nelle spesse mura, portano alla loggia superiore, anch’essa dotata di nicchie e pertugi.
Per gli storici d’arte è uno dei monumenti architettonici più interessanti d’Italia . Sono passati dieci secoli e la Chiesa è rimasta intatta!
Riprese & Aspetti Tecnici:
Le riprese sono risalenti a novembre 2018 e mi hanno impegnato per diverse ore. I rullini sono di 12 fotogrammi; di questi 8 sono stati selezionati e riguardano gli esterni della chiesetta. Ci ritornerò sicuramente per fotografare gli interni della struttura con l’ Hasselblad SWC 903 munita di grandangolo Carl Zeiss Biogon 38mm f/4.5.
Altri accessori utilizzati: magazzini A12, staffa, paraluce professionale “Compendium” a soffietto, filtri e… un paio di guanti, indispensabili per mantenere le mani al caldo e non intorpidire le dita.
Per l’occasione, ho fotografato con una Hasselblad 500 c/m con prisma TTL.
Gli obiettivi Carl Zeiss utilizzati sono il Distagon 50mm f/4, il Distagon 80mm f/2,8 ed il Distagon 150mm f/4. Riprese effettuate con treppiede Manfrotto 055 X PROB e testa a sfera 488 RC2 made in Italy
(N.B.: La Reflex Hasselblad produce negativi in formato 6X6 ma in fase di stampa ho preferito, per gusto compositivo personale, stamparli in formato 4.5X6)
La pellicola utilizzata è la Kodak TMAX 400 sviluppata con l’omonimo rivelatore TMAX diluito in 1 + 4 a 24°
Camera Obscura:
In Camera Obscura ho stampato con un ingranditore a luce alogena DURST 605 con obiettivo Rodagon 80mm.
La carta usata è la ILFORD lucida, sviluppata in modo tradizionale. Sono poi intervenuto con un viraggio concentrato al “the”…. esatto, proprio la bevanda! Ho tenuto in bagnomaria le stampe per un tempo prestabilito, dai 3 ai 5 minuti: in base alla durata del tempo di immersione della stampa, aumenta l’intonazione. Infine ho proceduto all’essiccamento. Questi sono i risultati:








Per approfondire con modalità specifiche e professionali le tecniche descritte nel Blog, invito tutti a frequentare i “Corsi d’insegnamento alla Camera Obscura – Antiche tecniche” che promuovo durante l’anno al Fotoclub Bergamo, in sede, il giovedì alle ore 21. Provare per credere!
F.C.B.: “La Competenza che fa la differenza!”
Il restauro dei Velivoli Storici
di © Ivan Mologni
Per celebrare il prestigioso traguardo delle 50.000 visualizzazioni La voce del Presidente F.C.B.: Blog oltre 50.000 visualizzazioni (anzi 51.000…) ormai giunte, al momento della pubblicazione di questo articolo, a 54.365, desidero presentare una prestigiosa Mostra Fotografica sui “Velivoli Storici” composta da ben 50 opere nel formato 30X40, tenutasi presso la Biblioteca Rionale di Città Alta – Bergamo.
Tale lavoro rappresenta il restauro di “velivoli” da parte del G.A.V.S. – Gruppo Amici Velivoli Storici – documentato da noi del Foto Club Bergamo. Il collettivo F.C.B., composto da circa 10 associati, ha presentato pubblicamente i cimeli, gli aerei che poi hanno volato presso l’Idroscalo di Milano. Tra tutti spicca il “Caproncino” degli anni ’30 (pezzo da collezione) in servizio come idrovolante: ha volato alla perfezione, come da noi di seguito documentato. Il Velivolo è stato prodotto dalla Caproni Aeronautica Bergamasca, azienda aeronautica italiana, attiva tra il 1920 e i primi anni del Secondo Dopoguerra.
A questa storica società sono particolarmente legato: mio nonno Mandelli Camillo ha lavorato alla Caproni Aeronautica Bergamasca in qualità di Capo Reparto e disegnatore meccanico degli aerei, mentre la moglie – quindi mia nonna – Donati Elisa, sempre alla Caproni, si occupava della colorazione e mimetizzazione degli aerei impiegati durante il conflitto mondiale. Grazie alla fotografia analogica che mi ha permesso di ricordare due familiari a cui sono molto legato! Di seguito una foto storica della mia famiglia:

foto grande: i nonni materni Elisa Donati e Claudio Mandelli
foto a sx: mia nonna – Elisa Donati – a 20 anni. Fotografia eseguita in studio da “Fotografia Moderna” – via XX settambre 47 nel 1917 a Bergamo
Foto a dx: famiglia Mandelli. da sx: Camillo Mandelli (N. 1894 – M. 1958), Elisa Donati (N. 1897 – M. 1988), mio zio Umberto, mia madre Dina e mia zia Renata. Foto “Arrigoni” – già “Taramelli” nel 1938 – via T.Tasso 22, Bergamo
Ritornando a noi, gli appassionati di volo, con successi e riconoscimenti, hanno voluto renderci partecipi attivi. La mostra ha riscontrato un notevole successo di visitatori, rendendoci orgogliosi per quanto documentato fotograficamente e stampato in Camera Obscura, anche con viraggi parziali sul fotogramma. La mostra è disponibile per essere, ancora oggi, ripetuta; siamo sicuri che gli appassionati di allora e di oggi non mancheranno all’esposizione: la bellezza e la sorpresa contribuiranno ad attirare sempre più appassionati, sia nella fotografia che verso gli aerei storici che, ancora oggi, si esibiscono nei raduni.





Il G.A.V.S. – Gruppo Amici Velivoli Storici:




Dati tecnici:
- macchine fotografiche analogiche meccaniche marche CANON, CONTAX, NIKON, OLYMPUS, PENTAX;
- tutte le stampe sono state eseguite dagli autori in Camera Obscura, con sviluppo del negativo e stampe opache baritate, con interventi parziali di viraggio in seppia su particolari del restauro degli aerei.
“F.C.B.: La passione …. si vede!”
Comunicazioni F.C.B.
Il Direttivo del Foto Club Bergamo augura uno speciale Ferragosto fotografico a tutti i propri associati, amici e simpatizzanti!
foto del litorale croato scattata da © Riccardo Scuderi
I nostri amici e fedeli animali!
di © Ivan Mologni
E’ proprio così. I nostri beneamati li possiamo cogliere nelle pose più al naturale possibile comportandoci fotograficamente così: la nostra arma vincente è una grande pazienza e avere sempre velocità nello scatto.
Questi momenti “forse” irripetibili li possiamo cogliere spontaneamente. Un esempio sono le foto che seguono che trovo coinvolgenti e simpatiche, fresche.

- “Intensi Sguardi” – Kiko Pota in posa con il famoso chitarrista del complesso musicale dei “Monelli”, Gino Frigeni di Bergamo

2. “Natalija & Aristide” – La fotomodella Natalija che ha posato per me con il gatto Aristide. La posa spontanea è equilibrata con ripresa dall’alto, con obiettivo grandangolare. I due “felini” in posa molto accattivanti e “stiracchiosi”

3. “La Civetta Molla” – ritratta con bimba in manifestazione spontanea in costume di scena


4. e 5. “I Protagonisti” – Una scena a me particolarmente cara. Nella fotografia 4 ci sono il bimbo e il cane; successivamente nella fotografia 5 è apparso anche il nonno in composizione. Queste fotografie, scattate in sequenza, vivono un particolare momento di tenerezza e di stupore del bimbo. Un’immagine che definisco “di strada”, fresca e accattivante, eseguita con teleobiettivo

6. “La Miciona” – Qui è ritratta la fedele compagna della nostra Segretaria Serena Dolfi
“Non commettere la mostruosità di abbandonare il tuo animale. Sii degno di te stesso!”
Dati tecnici di ripresa:
- foto 1: Contax Aria – Obiettivo Carl Zeiss con zoom f/3.3 – 28/85mm Distagon;
- foto 2: Contax 167 MT – Obiettivo Carl Zeiss f/2.8 – 18mm Distagon;
- foto 3: Contax 167 MT – Obiettivo Carl Zeiss con zoom f/3.3 – 28/85mm Distagon;
- foto 4 e 5: Zeiss Ikon SL 706 – Obiettivo Carl Zeiss f/2.8 – 135mm Dinarex;
- foto 6: Olympus XA Compact
Dati tecnici pellicole:
- foto 1: Kodak Gold 200, sviluppata in C-41
- foto 2: Kodak Portra 160, sviluppata in C-41
- foto 3: Kodak Gold 200, sviluppata in C-41
- foto 4 e 5: Kodak TX 400, sviluppata in Kodak d-76 1+1
- foto 6: Kodak Gold 200, sviluppata in C-41
L’ESTATE PRE – COVID (2^ parte)
di © Riccardo Scuderi
Una tappa intermedia dell’estate 2019 narrata nell’articolo L’ESTATE PRE – COVID… è stata nella città di Trieste. A dir la verità la giornata era tutt’altro che estiva, anzi fredda e uggiosa, pertanto adatta ad una ripresa in bianco e nero in modo da riprodurre l’insolita atmosfera quasi autunnale.
Per gli scatti che di seguito vi propongo, ho utilizzato una maneggevole Pentax MX corredata dal 28mm f/2.8 e da un pratico esposimetro esterno (rigorosamente analogico!) modello Sekonic Twinmate SE L208. La pellicola utilizzata è una Fujifilm Acros 100 ISO, che ben si adatta allo sviluppo in Camera Obscura con chimici Ilford in diluizione 1+9.





“Fare dodici buone fotografie in un anno è un ottimo raccolto.” (Ansel Adams)
Comunicazione di Servizio:
Foto Club Bergamo
Circolo Affiliato F.I.A.F. 2020 nr. 0867
Per consulenze tecniche sulla fotografia
analogica, anche ad agosto, presenti:
0 3 5 / 2 4 8 5 0 0
” F.C.B.: Sempre al vostro servizio!”
BERGAMO, nella tragedia, PRIMA CITTA’ MARTIRE per il Corona Virus
di © Ivan Mologni
Per commemorare e onorare tutte le povere vittime del “Covid 19” lo scrivente e Autore dedica queste fotografie dell’Aeronautica Militare “Frecce Tricolori” che avevano sorvolato, in manifestazioni ufficiali, i nostri cieli a Bergamo.
Un periodo sereno e non così tragico come il 2020.
Una ferita che non si rimarginerà.
Dati tecnici: Reflex Contax 167 MT con i seguenti obiettivi:
- Zoom Distagon f/3.3 – 28/85mm;
- Zoom Sonnar f/4 – 80/200mm;
- Tele Sonnar f/2.8 – 300mm
Pellicola Kodak Ektacrhome 100 ISO – trattamento sviluppo in E 6.







Con accompagnamento militare e autorizzazione scritta, ho potuto posare davanti al famoso aereo MB – 339 A – 313° Gruppo Addestramento Acrobatico – Frecce tricolori 6 del Capitano R. Barassi:


“F.C.B.: Più forti di prima!”
Compleanno del Bassotto Kiko Pota: 4 agosto 2020
di © Ivan Mologni
Voglio celebrare in ritratti vari fotografici il mio soggetto preferito: il mio bassotto!
Essendo sempre con me in ogni circostanza, lo stesso è anche ben disposto a “posare” con il “papà adottivo”. In queste sequenze, il bassotto si cimenta in varie attività. Insomma, quando è libero “scatena l’inferno”!
Altre foto e ritratti in pittura li possiamo ammirare in una mia vetrina a muro, nel passaggio di via XX Settembre nr. 70 a Bergamo. Lì lo troviamo in varie altre interpretazioni ed è sempre molto fotogenico. Credetemi!
Consigli tecnici per fotografare in genere gli animali:
- fotografare sempre all’altezza dell’animale in questione;
- usare pellicola di media sensibilità;
- utilizzare Reflex con priorità di diaframma e tempi rapidi;
- avere tanta e tanta pazienza: gli animali non si mettono in posa! Bisogna seguirli e aspettarli nelle loro migliori “performance“.
La reflex che generalmente uso è una Contax 167 MT, poiché compatta e leggera, con uno zoom 28/85mm f/3.3 Carl Zeiss. La pellicola utilizzata negli scatti è una Kodak Gold 200 sviluppata con trattamento C-41 Attenzione: esiste anche uno “sviluppo Pota” vgs. articolo Pota!
Possiamo ammirare il Bassotto Kiko Pota anche nel seguente articolo, coccolato da spledide modelle: …quando un bassotto si intrufola tra le modelle…






” F.C.B.: Libera il tuo lato fotogenico!”
La voce del Presidente F.C.B.: Blog oltre 50.000 visualizzazioni (anzi 51.000…)
di © Ivan Mologni
Egregi soci, amici, simpatizzanti del Foto Club Bergamo, è con piacere che comunico a tutti coloro che ci seguono che il Blog dell’F.C.B. è, da lunedì 27 luglio 2020, a quota oltre 50.000 visualizzazioni, un risultato più che lusinghiero.
In nostro Blog nasce nel marzo 2013. Nell’Assemblea del giugno 2013, il Direttivo recepiva la volontà da parte di tutti i componenti di avere una “vetrina informativa” sulle nostre passioni: in primis la fotografia a pellicola, le nostre fotografie stampate in “Camera Obscura”, le rubriche tecniche, oltre al collezionismo fotografico.
L’autore del Blog è il nostro socio Adriano Bamberga, il quale, con costanza, passione, spirito di sacrificio e dedizione, ha sempre pubblicato quanto inviatogli da noi associati, donando al Blog uno stile unico, caratterizzato da sobrietà, ma al tempo stesso da vivacità ed aggiornamento continuo. Adriano ha continuato in questo impegno per oltre sette anni. Poi il testimone è passato ad un altro nostro socio: Riccardo Scuderi che, da marzo 2020, continua, con gratificazione e soddisfazione, questa avventura.
Il Comitato di Redazione è composto dal Direttivo F.C.B.:
- Ivan Mologni – Presidente e Direttore responsabile del Blog F.C.B.;
- Licio Villa – Vice Presidente F.C.B.;
- Serena Dolfi – Segretaria F.C.B.;
- Riccardo Scuderi – Consigliere e Vice Direttore del Blog F.C.B..
Ricordo che possono far parte del Comitato altri soci interessati ad avere nuovi spazi per pubblicare fotografie in bianco e nero o a colori, articoli tecnici, collezionismo o curisità riguardanti il mondo analogico “minuto per minuto”.
Da oggi, grazie all’attenzione ed all’apprezzamento dimostrato da voi tutti, il nostro impegno sarà ancora maggiore, per presentare un sito sempre più dinamico, attuale ed in continua crescita (nel momento della redazione di questo articolo le visualizzazioni sono già salite a 51.205!)
Sempre presenti e attivi, con attenzione costante all’universo analogico, fedeli nel conservare, promuovere, sperimentare, pensare la Fotografia Analogica: una passione e, al tempo stesso, una missione.

” E…state con noi!”
Aosta… la Roma delle Alpi: il Teatro Romano
di © Riccardo Scuderi
Ho già avuto modo di parlare di Aosta nel precedente articolo Valle d’Aosta… terra di Castelli, ma in questo articolo intendo soffermarmi su uno dei monumenti più significativi di questo piccolo Capoluogo di Regione, uno dei simboli più importanti della “Roma delle Alpi”: i resti del Teatro Romano.
La sola facciata attualmente visibile è quella meridionale, alta ben 22 metri, caratterizzata da una serie di contrafforti e di arcate ed alleggerita da tre ordini sovrapposti di finestre di varia forma e dimensione.
Ben individuabili sono pure le gradinate ad emiciclo che ospitavano gli spettatori (cavea), l’orchestra (il cui raggio è di 10 metri), ed il muro di scena (ora ridotto alle sole fondamenta) che un tempo si innalzava col suo ricco prospetto ornato di colonne, di marmi e di statue.
Si è calcolato che il Teatro potesse contenere tre o quattromila spettatori. Addirittura alcuni studiosi ritengono che un tempo fosse dotato di copertura fissa.
Le foto che ho il piacere di condividere sono state scattate con la fedele Leicaflex SL2 munita di un obiettivo grandangolare 24mm, indispensabile per evidenziare l’imponenza dell’intera struttura. Inoltre la giornata particolarmente soleggiata ed il sole ad “ore 12”, quindi con ombre particolarmente “dure”, hanno esaltato la texture della struttura
La pellicola usata è una Fujifilm Acros 100 Iso, sviluppata con chimici IlFord.




“Fare una fotografia vuol dire allineare la testa, l’occhio e il cuore. È un modo di vivere.”
(Henri Cartier-Bresson)
Prove di Still Life…
di © Riccardo Scuderi
Già il nostro Presidente Ivan Mologni ha avuto modo di approfondire l’argomento (vedi articolo: Una tipologia particolare di fotografia: lo STILL-LIFE), spronando i soci del Club a cimentarsi in questa stimolante tipologia di ripresa.
Spulciando tra alcune riviste degli anni ’80, mi sono imbattuto nelle opere del grande fotografo ungherese André Kertész, definito da Henri Cartier Bresson, come il padre della fotografia moderna e come una delle sue più grandi fonti di ispirazione. In particolare mi attirò una sua foto, splendida e dirompente nella sua semplicità:

Allora la settimana scorsa, in cucina, con la luce radente che filtrava dalle tende della finestra ed utilizzando la luce di una lampada da comodino per cercare di delineare il più possibile le ombre, mi sono cimentato in alcuni scatti che vi propongo con piacere (cortesemente, siate clementi con i giudizi…):



Dati tecnici:
- Fotocamera: Leicaflex SL2 rigorosamente montata su treppiede Manfrotto
- Obiettivo: Leitz Wetzlar Summicron 50mm f/2
- pellicola: ILFORD FP4 – 125 ISO
Per lo sviluppo ho utilizzato i chimici della ILFORD
“Fotografia analogica: Sperimentare, Creare e …Godere!”
La Voce del Presidente: Il “primo” sviluppo non si scorda mai!
di © Ivan Mologni
Egr. Socie/ii parliamo di sviluppi negativi in bianco e nero e allestimento di una postazione, per poi arrivare alla fase di stampa.
Nei corsi A, B, C che promuovo in primavera ed autunno, siamo allo stato attuale fermi al periodo pre-covid 19. Speriamo nell’ottobre 2020…
Desidero presentare in questo caso un’interessante uscita didattica con allieve/i con il nostro fidato rullino 135/36 B/N con Reflex al collo. Il tema scelto di comune accordo è stato sul pittoresco e ridente paese chiamato Clanezzo (BG).
Qui sorge un castello che fu dei Dalmasari, Signori di Brembilla (BG). Insiste poi più sotto un’amena passerella che attraversa il fiume Brembo e il ponte con un bell’arco, sovrastante il torrente Imagna, confluente nel Brembo. Qui sotto, a sghimbescio rispetto al superiore, vi è un antichissimo ponticello che si vuole attribuire a epoca romana. I resti di un torrione, d’epoca più recente, stanno a dimostrare una buona posizione strategica: qui, infatti, doveva essere un tempo la biforcazione per la valle Imagna e la valle Brembana, lungo la mulattiera che corre sulla destra del Brembo, alle falde del monte Ubione, ove rimangono i resti di un Forte della Repubblica Veneta (fonti bibiografiche tratte dal volume “Conosci Bergamo” di Luciano della Mea).
Dicevo delle uscite di insegnamento per allenarsi con la reflex e cimentarsi artisticamente nelle riprese fotografiche che più ci affascinano.
Tecnicamente, insegno alle allieve/i le tre regole che ritengo “fondamentali” nella fotografia: ESPOSIZIONE – MESSA A FUOCO – SVILUPPO DEL NEGATIVO.
Un buon fotografo deve fare sempre questo. Io ritengo che una fotografia deve appartenervi totalmente, mentre si fanno riprese. La Camera Obscura è nei fondamentali per avere un’immagine come noi vogliamo che sia. Lo scorso anno, nella sessione estiva, un’altra positiva esperienza di insegnamento con gli appassionati, è stata la Fotografia Alpina e/o Naturalistica. Fotografie entusiasmanti, in Dia Color , per proiezioni spettacolari anche in esterni. Da me coniate col nome “Dia sotto le stelle…”. Si era nell’alta Valsassina (Lecco): Alpe Giumello, Alpe Paglio, Pian dei Resinelli, Pian delle Betulle etc.. Migliaia di scatti con escursioni e ausilio di guide alpine lecchesi.
Comunque desidero spronare i socie/i e allieve/i di promuovere nel nostro Blog un’iniziativa: presentare il primo sviluppo eseguito nei corsi di Camera Obscura!
Presenterò anch’io il primo sviluppo Bianco e Nero eseguito nell’Istituto della Regione Lombardia a Bergamo. Alla fine dell’anno l’Istituto rilascia un “Attestato di Qualifica Professionale di Fotografo“. Per lo scrivente è stata una preparazione propedeutica entusiasmante e da qui è iniziata la mia “missione/passione di insegnamento” dell’Arte Fotografica Tradizionale.
Negli anni si sono succeduti, promossi dallo scrivente, un centinaio di corsi nelle sessioni autunnali e/o primaverili. L’ultimo, in ordine di tempo, nell’autunno 2019/2020, con presentazione delle attuali tematiche nel Blog – Febbraio 2020. Tutte foto in bianco e nero sviluppate e stampate dagli allievi.
E’ mia intenzione presentare una selezione in accordo con gli autori artisti di altre interessanti tematiche. Le migliori opere saranno selezionate da un’attenta lettura port-folio per arrivare a Mostre itineranti per Bergamo e Provincia, in prestigiosi edifici storici.
Colgo l’occasione di augurare a tutti Voi le migliori foto-vacanze e, riuscire… magari a fine ottobre di rivederci al Fotoclub il primo e terzo giovedì del mese dalle 21!







La mia prima volta… in Camera Obscura!
di © Riccardo Scuderi
Ebbene si, il fatidico giorno è arrivato: alle 20.32 del 12 luglio 2020 ho terminato lo sviluppo del mio primo rullino. Fino a ieri, le mie esperienze in Camera Obscura erano state accompagnate dai sempre attenti e puntuali consigli di Ivan Mologni, questa volta, invece, l’intero procedimento di sviluppo si è svolto nel mio (piccolo ma) efficace laboratorio domestico, il tutto preceduto da:
- circa 3 ore di annotazioni e appunti, riportati in una lavagna a portata di mano durante il procedimento;
- 30/40 minuti di telefonata ad Ivan Mologni per chiarirmi gli ultimi dubbi tecnici;
- 20 minuti circa di respirazione profonda per ritrovare la concentrazione (a tal proposito, vedi “Training Autogeno” di seguito!).
Insomma, dopo circa 6 (!) ore ho partorito la mia prima creatura!
Dati tecnici : fotocamera: Rollei 35 S; pellicola utilizzata: IlFord FP4 – 124 iso; chimici utilizzati: IlFosol 3 (sviluppo), Ilfostop (arresto), Ilfosol Rapid Fixer (fissaggio), Ilfotol Imbibente.

– Training Autogeno in Camera Obscura –
I. “Lascia fuori da questa porta qualsiasi pensiero che non sia dedicato a ciò che stai per fare”
II. “Fai la programmazione del lavoro da svolgere”
III. “Ricordati degli sbagli già commessi e fai in modo di non cascarci più”
IV. “Presto e bene, raro avviene: mai nello sviluppo e nella stampa”
V. “Sii ordinato nel corso del lavoro e rimetti tutto a posto quando avrai finito”
A.D. Bergamo, 1° luglio 1981
© Ivan Mologni
“F.C.B.: Innovazione, Dinamismo, Soluzioni!”
F.C.B. nella storia – 1992: “Carnevale con gli Astrolabio”
di © Ivan Mologni
E’ intenzione del Direttivo F.C.B. presentare, se ancora disponibili in sede, alcune delle Mostre più prestigiose organizzate dall’Associazione. Andando indietro nel tempo, si vuole riproporre una delle prime Mostre espositive nella “Biblioteca rionale di Città Alta Bergamo” dal 5 al 12 settembre 1992.
Oltre 60 opere nel formato 30 x 40 dal titolo ” Carnevale con gli Astrolabio“. Tale Mostra, dato il successo del Collettivo F.C.B., venne riproposta in occasione del nostro 20° Anniversario il 28 marzo 1999 durante la manifestazione “Una piazza per gli Artisti” – Portici di Piazza Pontida, Bergamo.
Per ulteriori specifiche sul tipo di collaborazione che è nata con il gruppo degli “Astrolabio“, si rimanda all’illustrativo ricco di dettagli sull’intera cronaca storica, composto da complessivamente 1000 scatti (!) tra i quali sono stati selezionati quelli della mostra in oggetto.
Si ringraziano tutti gli artisti autori delle opere in visione, pensando di fare cosa gradita a loro e agli appassionati.
Dati tecnici: Siamo nel 1992 e posso fornire, come partecipante al Collettivo, alcuni dati tecnici per quanto mi riguarda:
- macchine fotografiche: Contax RTS – Contax 139
- obiettivi Carl Zeiss: Distagon 18mm f/4, Distagon 28mm f/2.8, Planar 50mm f/1,4, Sonnar 85mm f/2.8, Sonnar 135mm f/2.8, ^Sonnar 180mm f/2.8.
- pellicola B/W negativa: Kodak TRI – X PAN 400 iso – sviluppo in C 41
- stampa B/W su carta Agfa
- stampa colore su carta Kodak.
Le altre attrezzature di alcuni fotografi del collettivo sono di marca Nikon, Pentax, Leica e Yashica.

“F.C.B.: Illumina la tua fotografia di immenso!”
Turisti per caso…ROCCA a Bergamo Alta
di © Ivan Mologni
Antica fortificazione, sorta sui ruderi del preesistente Campidoglio, ampliata da Re Giovanni di Boemia nel XIV secolo.
Nel 1512 subì gravi danni per lo scoppio della polveriera e per caduta di un fulmine. La Repubblica Veneta vi fece un arsenale e la Scuola d’Artiglieria. La Rocca serviva, nel passato, come carcere.
Attualmente vi si trovano il Parco della Rimembranza, il Museo e la ricostruita chiesetta di Santa Eufemia, il tempietto cristiano più antico di Bergamo. Dal 21 giugno 1948, sotto il suo pavimento, riposano le gloriose spoglie dei volontari bergamaschi fucilati dagli austriaci il 16 aprile 1848 e traslati a Bergamo dal Castello di Trento, dove subirono l’estremo sacrificio. Il Parco della Rimembranza che recinge il mastio della Rocca è dedicato agli Eroi che diedero la vita nell’ultima Guerra di Liberazione. Dai parapetti della cinta si godono suggestive vedute sulla città e sui borghi (oltre che del mitico Stadio Gewiss, roccaforte dell’Atalanta F.C. 1907).
Nell’occasione è stato immortalato l’impareggiabile Kiko Pota, ambientato nel parco della Rocca.
Dati tecnici: tutte le fotografie sono state eseguite con la CONTAX TVS (al Titanio) con obiettivo Vario Sonnar T 28 – 56mm f/3.5 – 6.5 della Carl Zeiss. La pellicola usata è la Ektar 100 Color Negative Film world’s finest grain. Carta Fujicolor Crystal Archive Paper Supreme – Lucida. Il chimico di sviluppo è il C – 41 Kodak.


F.C.B.:” Fotografiamo insieme il nostro futuro”
L’ESTATE PRE – COVID…
di © Riccardo Scuderi
L’estate vacanziera è iniziata (per fortuna!) anche se le (giuste) restrizioni non ci permettono di viverla in piena spensieratezza e libertà. Questo periodo così agognato ma così “diverso” mi ha riportato alla mente l’ultimo viaggio estivo “pre-covid” fatto in Croazia e Slovenia: posti stupendi che spero di rivisitare quanto prima…
Per l’occasione ho utilizzato la Pentax MX , con un corredo composto da obiettivi Pentax M 24mm, 50mm e 135mm. La pellicola usata è la diapositiva Fuji Provia 100F.
Consiglio tecnico: soprattutto negli scatti relativi alle spiagge croate, ho preferito adottare una leggera sottoesposizione al fine di accentuare la saturazione (cercando di sacrificare il meno possibile le ombre) in modo da evidenziare le splendide sfumature del mare e della natura circostante.
Pubblico, nell’ordine, le foto dell’ isola di Brazza (Brac) in Croazia (scatti nnrr. 1 e 2), della costa della Croazia centro- meridionale (nnrr. 3, 4, 5 e 6) e dello splendido Lago di Bled situato nel nord-ovest della Slovenia(nnrr. 7,8 e 9):









F.C.B.: “Riflessione, crescita, creatività analogica”
La Hasselblad fotografa Pedrengo (2^ parte)
di © Ivan Mologni
Continuo con la presentazione del secondo dei due volumi su Pedrengo:
Vol. 2 – Pedrengo visite pastorali

F.C.B.:” Investiamo sulla bellezza della Fotografia a pellicola!”
VERITA’ E GIUSTIZIA A BERGAMO!
Per non dimenticare….
BERGAMO E’ FERITA
BERGAMO RINASCERA’

F.C.B.: Scatti dal fronte mascherina (2^ parte)
Continuano a sfilare i nostri “testimonial” come da progetto, fotografati da © Ivan Mologni:
10. Marta & Aspen
11. Carmela
12. Pietro
13. Wilma & Kiko Pota

Dati Tecnici:
- Reflex: Contax Aria
- Obiettivo: Carl Zeiss S. Planar 60 f/2.8
- Flash: Contax TLA 30
- Pellicola: Kodak Gold 200, sviluppata nel chimico originale C 41
- Stampa: Carta Fujicolor Crystal Archive Paper Supreme Lucida
Ricordatevi di indossare sempre in pubblico le mascherine per prudenza e coerenza. Non siate incoscienti e sciagurati!
La Hasselblad fotografa Pedrengo (1^ parte)
di © Ivan Mologni
Presento nel F.C.B. due volumi di cui ho curato l’aspetto fotografico. Essi sono:
Vol. 1 – Pedrengo fonti e documenti (oggetto del presente articolo)
Vol. 2 – Pedrengo visite pastorali
Entrambi editi dalla Biblioteca Civica di Pedrengo.
Per l’occasione sono stato contattato dai responsabili della Biblioteca per realizzare un servizio fotografico completo di architettura.
In questo caso è consigliabile un’attrezzatura con macchina fotografica di almeno 6 X 6, Medio Formato, per assicurare la maggiore nitidezza possibile e, come pellicola, utilizzare diapositive a colori. Poi è indispensabile un treppiede professionale (in questo caso ho usato un Manfrotto 055 x Pro B – Testa 488 RCZ nero), una livella a bolla, scatto flessibile, paraluce ed eventuali filtri correttivi, oltre che un esposimetro separato con lettura sia media che spot, quale l’ottimo Gossen Lunasix 3 con accessori grandangolo e/o tele.
Ma descriviamo l’attrezzatura da me utilizzata per questo impegnativo intervento professionale:
- HASSELBLAD 500/CM con due magazzini A12
- mirino prisma TTL con immagine ingrandita di 3 x e appropriata lente correttiva
- paraluce a soffietto estendibile “Compendium“, impugnatura per trasporto e attacco flash (Metz 60 CTZ con accumulatore)
- Obiettivo Carl Zeiss Distagon 4/50 mm
- Obiettivo Carl Zeiss Planar 2.8/80 mm
- Obiettivo Carl Zeiss Sonnar 4/150 mm
Recentemente mi sono attrezzato con la Hasselblad Super Wide (SWC) 903 corredata dal famoso obiettivo Biogon 4.5/38 mm con angolo di campo di 90°. Quest’ottica eccezionale dà immagini perfettamente nitide anche ai limiti del campo di immagine, con elevato contrasto anche alle massime aperture di diaframma.
Tutte le ottiche Hasselblad intercambiabili sono prodotte dalla Carl Zeiss di Oberkochen (ex Germania Federale). Il sistema antiriflesso delle lenti è del tipo pluristratificato (multicoating).
Desidero infine ricordare che l’Hasselblad fu scelta anche per le missioni sulla Luna. le fotocamere usate dagli astronauti americani erano modello “Data”, con circuiti elettrici stampati derivati dalla fotocamera Hasselblad 500 EL/M.
Gli astronauti hanno abbandonato (!) sulla Luna ben 12 Hasselblad 500 EL di tipo modificato. Sono a disposizione di chi riesca a recuperarle…Hasselblad… una leggenda “stellare”
Interessanti titoli apparsi recentemente sulla stampa “fotografica”
Infine, la pellicola usata nelle pubblicazioni: Ektacrhome 100 – 5500° kelvin (luce diurna) nel formato 6 x 6. Trattamento chimico originale E 6.
Consiglio: per pubblicare le fotografie su un testo è molto meglio utilizzare materiale diapositivo poiché abbiamo solo un passaggio stampa “diretto”.


“F.C.B.: Investiamo sulla bellezza della Fotografia a Pellicola!”
“Insieme da sempre, Insieme per sempre”
di © Riccardo Scuderi
Uno scatto – ricordo – quasi casuale fatto un paio di anni fa a Bergamo in zona Stadio, quando eravamo tutti più spensierati.
Oggi la stessa foto assume, nella mia immaginazione, un significato profondo che va oltre la mera composizione fotografica.
Oggi, quella scritta in caratteri cubitali si trasforma in un abbraccio simbolico a tutta Bergamo e alla sua splendida gente, che i tifosi della DEA, inconsapevolmente, hanno voluto tributare alla propria città:

F.C.B.: Scatti dal fronte mascherina (1^ parte)
di © Ivan Mologni
Un sentito ringraziamento di cuore e speranza alle “testimonial” che hanno posato per Ivan Mologni. Siamo sempre prudenti e coscienti: indossiamo le mascherine.
Hanno posato:
- Ivan (che, per l’occasione, è stato fotografato da Marzia Ceresoli)
- Serena & Kiko Pota
- Roberta (fotografata da Ivan Mologni)
- Tommy, Chiara, Ivan, Kiko Pota & Bussola (gruppo fotografato da Serena Dolfi)
- Bruna
- Marina
- Chiara con Tommy & Bussola
- Orsola & Angelica
- Cleò (fotografata da Ivan Mologni)



Dati Tecnici:
- Reflex: Contax Aria
- Obiettivo: Carl Zeiss S. Planar 60 f/2.8
- Flash: Contax TLA 30
- Pellicola: Kodak Gold 200, sviluppata nel chimico originale C 41
- Stampa: Carta Fujicolor Crystal Archive Paper Supreme Lucida
“F.C.B.: Voglia di fotografare e ricominciare”
La prima Fondazione Vallombrosana nella Diocesi di Bergamo: il Monastero di Astino
di © Ivan Mologni
Tra gli anni ’80 e ’90 ho presentato la mia tesi di Laurea al Politecnico di Milano – Facoltà di Architettura. Il mio relatore è stato il Prof. Gian Piero Calza. Presento, nell’occasione, una serie di fotografie sul Monastero di Astino nello stato di fatto (prima dell’attuale restauro).
Le immagini rappresentano gli esterni e gli interni dell’intero “ex Convento di Astino“. Le immagini che presento fanno parte della “Mostra d’Arte e Poesia” su “Astino”, esposizione che si svolse presso la Sala Manzù a Bergamo dal 3 al 18 dicembre 2016. Ricordo il patrocinio della Regione Lombardia, della Provincia e del Comune di Bergamo, della Fondazione “MIA” Congregazione Misericordia Maggiore di Bergamo ed il contributo di UBI Banca Popolare di Bergamo.
Un breve cenno storico sul Monastero stesso.
Ex Convento, fondato nel ‘200 e rinnovato nella prima metà del ‘500; oggi il complesso è restaurato e visitabile nell’arco dell’intero anno. Nel cortile, che in una parte ha un portico del ‘500, insiste la cappella duecentesca del Beato Guala. La Chiesa del Santo Sepolcro fu consacrata nel 1210 e rinnovata verso la metà del ‘500. La Fronte è settecentesca.
Come la chiesa, anche il Convento fu rinnovato nella prima metà del ‘500. Ci furono sistematiche spoliazioni nell’ultimo ‘800. In fondo al cortile del complesso vi è la Cappella del Beato Guala, Vescovo di Brescia, risalente al ‘200, a due piani, con una solida struttura di pietra. L’ex Convento presenta un imponente torrione angolare del ‘500.
L’ambiente in cui è ubicato, contribuisce a rendere eccezionale questa che è la testimonianza storica e artistica più insigne dei Colli di Bergamo.
Per ulteriori info: Astino nella Storia di Bergamo
In chiusura, i dati tecnici di ripresa fotografica:
- macchina fotografica – Zeiss Ikon SL706 TM a vite 42 X 1
- obiettivi: Distagon Carl Zeiss 35mm f/2.8, Tessar 50mm f/1.7, Tele Tessar 135mm f/2.8
- pellicola Ilford FP4 – 125 ISO
- carta Ilford gradazione 3 (extra normale) superficie lucida
Le foto sono stampate con il glorioso Durst 601 ed obiettivo Rodagon 50mm F/4 . prodotto dalla C. Rodenstock Monchen

” Ai miei genitori Dina e Renato”


RITRATTI SMORFIOSI…
boccacce, sberleffi, smorfiacce!
di © Ivan Mologni
Ho fatto questa serie di scatti consecutivi con la modella Alice G.. Abbiamo iniziato questo gioco mimico, con scatti in continuo e le espressioni del viso in movimento, in varie interpretazioni.
L’illuminazione usata per questo tipo di fotografie di “beauty” rientra nel tema del ritratto. La luce deve essere morbida ed avvolgente per eventualmente minimizzare le piccole imperfezioni della pelle (non era questo il caso, visto il viso perfetto della nostra giovane modella!). La luce flash da studio è fornita da un soft-box posizionato frontalmente al soggetto con l’ausilio di un’altra fonte “ad ombrello”: vedere il riflesso luminoso negli occhi della modella.
Il fondo è nero e la modella è abbastanza distanziata, in modo da ottenere uno sfondo uniforme in tutti gli scatti.
Per la ripresa ho utilizzato la Reflex Contax S2A, interamente meccanica, con sincro lampo a 1/250. La pellicola è una Kodak 200 Gold negativa. L’obiettivo è un Sonnar 85mm f/1.2 della Carl Zeiss, il super luminoso “Re dei Ritratti“! La carta fotografica usata è marca la Fujicolor Crystal Archive Paper Supreme – superficie lucida.
Questo per quanto riguarda la tecnica. Durante gli scatti, per creare la giusta atmosfera, è stata la stessa Alice a scegliere una musica appropriata di sottofondo. Dopo alcuni scatti seriosi, si è proseguito con smorfie, boccacce, sberleffi e linguacce. In totale sono 36 scatti eseguiti in sequenza rapida. Tra tutti, ho selezionato i 9 scatti per me maggiormente significativi.
Un consiglio finale: il fotografo deve dare sicurezza alla fotomodella, mettere il soggetto a proprio agio, rendendolo protagonista e partecipe, per avere sempre risultati ottimali e soddisfacendo sia il fotografo che la protagonista!
“F.C.B.: il potere della gelatina argentica!”
Serena Dolfi (Segretaria del Consiglio Direttivo del F.C.B.): la Fotografia Analogica a testimonianza della storia di Bergamo Alta
di © Serena Dolfi













LE STATISTICHE DEL F.C.B. NEL QUARANTENNALE
di © Ivan Mologni
1979 – 2019
Associazione Fotografica Foto Club Bergamo
B F I 000867 ® ©
– Statistica conoscitiva F C B / B F I –
Nella sua pluridecennale e gloriosa storia, il Foto Club Bergamo ha aderito alle seguenti Associazioni ed Istituti:
- F.I.A.F. dal 1979 : Federazione Italiana Associazioni Fotografiche
- F.I.A.P. dal 1979: Fédération Internationale de l’Art Photographique; Scientia – Ars – Lumen
- B.F.I. dal 2008: Benemerito Fotografia Italiana F.I.A.F.
- Comune di Bergamo dal 2011: Comune di Bergamo Città dei Mille, Attestato di Registrazione nel Repertorio Comunale delle Libere Associazioni
- C.O.A.B. /F.C.B. dal 2019: Si costituisce il “Centro Organizzato Analogico Bergamo” ® © – una Sezione Giovani in seno al Foto Club Bergamo http://fotoclubbergamo.wordpress.com
- Tessera – Pass FCB dal 1979: Ogni socio ha una propria tessera di appartenenza e riconoscimento, con foto autenticata e vidimata dal Direttivo F.C.B.
- Gazzettino del Foto Club Bergamo dal 1979 – n° 160 (!) pubblicazioni: F.C.B. edita il proprio trimestrale. Il Direttore responsabile è l’Arch. Ivan Mologni. Il Comitato di Redazione è costituito dagli associati FCB in regola con il tesseramento annuale
- Tesseramento F.C.B. dal 1979: Possono iscriversi al Club esclusivamente fotografi analogici (pellicola) come da statuto – al 31/12/2019: Tessera n° 250
- Statuto F.C.B. dal 1979: Il Foto Club Bergamo ha un proprio statuto riconosciuto con ® © sul Marchio e Nome
- Aula “DEI” F.C.B. dal 1979: Aula di riunione per i soci del Club con 20 posti a sedere
- Riunione Soci dal 1979: Il GIOVEDI’ dalle 21.00 – chiuso ad Agosto
- Museo della Fotografia privato dal 2010: Con visite guidate riservate ai Soci FCB con appuntamento una volta al mese – A cura dell’Arch. Ivan Mologni
- Corsi e Seminari di Fotografia ® © dal 1989: 40 (!) edizioni programmate dal 1989 al 2019. La docenza è a cura dell’Arch. Ivan Mologni con qualifica professionale rilasciata dalla Regione Lombardia. I Corsi sono “Manifestazione riconosciuta F.I.A.F.
- Mostre sociali e/o personali F.C.B. dal 1990: 100 (!) mostre collettive e/o personali organizzate per i Soci. 20 (!) mostre analogiche riconosciute F.I.A.F.
- Camera Obscura – Sala Pose – Biblioteca F.C.B. dal 1979: In uso su richiesta (tramite compilazione di apposito Modulo FCB) degli associati, con modalità a rotazione (in ordine alfabetico)
- Diaproiezione F.C.B. dal 1979: Programmazione tra Soci FCB nei formati 24X36 e 600X600 mm. Diaporami in dissolvenza incrociata e/o sonorizzati
- Noleggio attrezzature F.C.B. dal 1979: I soci hanno la possibilità di noleggiare, compilando apposito Modulo FCB Mod. B2 – C3 – D4
- Calendari Celebrativi F.C.B. e/o Calendari personali soci: Disponibili Calendari Celebrativi F.C.B. riferiti alle seguenti ricorrenze:
- 20° anno di fondazione (1979 – 1999) – 12 autori F.C.B.
- 25° anno di fondazione (1979 – 2004) – 12 autori F.C.B.
- 40° anno di fondazione (1979 – 2019) – 6 autori F.C.B.
“Fotografare vuol dire…. disegnare con la luce!”

Paesaggio dall’abitazione…
di © IvanMologni
Contax RTS III con obiettivo Carl Zeiss 28/85mm f 3.3/4 Vario – Sonnar
pellicola usata: KodaK Gold 200, stampata su carta Fujicolor Crystal Archive Supreme

Foto sotto: Macchina utilizzata: Fuji Instax Wide 300
Pellicola: Fujifilm Instax Wide – Instant film

” Il Fotoclub Bergamo fotografa tutto…. anche da fermo!”
IL BASSOTTO KIKO POTA (1^ parte)
di © Ivan Mologni
Il bassotto KIKO POTA sempre presente al club e alle mostre del Fotoclub Bergamo.
Nella foto grande, in postura da “Concorso di Bellezza Canino“, mostra il fisico scolpito e atletico con muscolatura perfetta. Peso forma kg 7,50. Il manto è focato a pelo raso.
Fotografato, come si evince, in controluce, per evidenziare la silouette perfetta. Lo stesso nel giardino della mia abitazione e, ancora, in una mostra del Foto Club Bergamo – Ateneo di Città Alta in occasione del 40° Anniversario dalla fondazione. Infine nell’ultima foto, colti di sorpresa Ivan Mologni e Kiko all’uscita di una mostra culturale.
Per gli interessati, informo che il bassotto è ben disposto a posare “a gratis”, a patto di coglierlo, sempre attento e preciso, nella sua fisicità!
Informativa per i soci o simpatizzanti del F.C.B. possessori di animali: per chiunque abbia un animale domestico (cane, gatto, piumati, pesci etc.), il Blog del nostro Club pubblicherà le immagini più simpatiche e coinvolgenti anche emotivamente. Quando sarà possibile, organizzerò un’uscita con i nostri simpatici amici animali e li fotograferemo al meglio! Come alternativa, si potrebbe pensare di visitare un’oasi protetta (iniziate a sfoderare in vostri teleobiettivi da 300 e 500mm indispensabili per questo tipo di fotografia naturalistica….)

WASHI FILM: dal Giappone con furore!
12 ISO.… e non sentirli!
di © Riccardo Scuderi
L’estate scorsa ho provato per la prima volta questo rullino, immagino ai più sconosciuto:
E’ la Washi Film “A”, una pellicola ortocromatica, interamente fatta a mano e prodotta dall’omonima casa produttrice nipponica, originariamente usata come protezione durante il processo di riproduzione delle pellicole cinematografiche. E’ una 12 ISO, quindi solo per fotografi arditi e che amano le sfide!
Allego le caratteristiche della pellicola e le modalità di sviluppo consigliate:

E’ caratterizzata da grana finissima e offre immagini ad elevato contrasto, come è possibile apprezzare in questi scatti fatti la scorsa estate con la Leicaflex SL2 ed obiettivo 50mm:









Oggettistica: ripresa con bottiglie
di © Ivan Mologni
La 1^ foto in ripresa è leggermente zoomata, dando un’immagine quasi irreale. La luce è direzionale sulla destra, con ombre ben determinate a sinistra:

le foto 2 e 3 sono stampate con vetro lavorato a contatto con la carta sensibile. Si evince dalle sperimentazioni l’effetto ottenuto:

LA FOTO-GRAFICA (senza macchina fotografica!)
di © Ivan Mologni
Con oggetti opachi, la Foto-Grafica – è illimitata!
Vi elenco, in sequenza, le sperimentazioni eseguite:
- Autoritratto – viraggio in blu (P.A. 2/2):

- Antica serratura:

- Ciotola in vetro in composizione con diapositive:

- Ingranaggi, forbici e puntine:

- Anatomia al femminile:

Tecnica: su carta contrastata, con luce diretta attraverso l’ingranditore per circa 30 secondi. Provare a sperimentare anche con tempi più lunghi.
Carta ILFORD Multigrade IV RC Deluxe Satinata – filtro magenta 90.
Fate vostro l’orgoglio del passato con la certezza del futuro
Natura Viva!
La mia mano sinistra….
di © Ivan Mologni
Si, ho messo in posa la mia mano sinistra con il 60mm Macro Carl Zeiss f/2.8. L
L’illuminazione, alta e laterale, mi soddisfa e penso, in futuro, di fotografare altre parti del mio corpo…..

OGGETTISTICA E RITRATTO
di © Ivan Mologni
E’ da tempo che volevo fotografare uno strumento musicale raro e caratteristico. L’ho trovato mettendo in “posa”, su fondale nero e con la luce sia di effetto che in diffusione.
E’ la classica Zampogna Bergamasca. Nelle nostre Valli Orobiche è riconosciuta nel nostro idioma come “orghenì de cana“; cornamusa “baghèt“; piva “pia“; piffero “pìfer“, “böss“.
La reflex usata è una Contax RTS III, con obiettivo Carl Zeiss 60mm Macro f/2.8 S Planar. Pellicola usata Kodak TMAX 100, sviluppata dallo scrivente in chimici Kodak TMAX. Rivelatore diluito 1+4 a 24°; il tutto stampato su carta ILFORD Multigrade IV-RC Deluxe Satinata.
Pe quanto concerne la splendida modella Alice, indossa disinvoltamente il costume dei “baghetèr”, col “ol baghèt” e le ghette chiare. Illuminazione in diffusione. In questo caso ho usato l’obiettivo per ritratto Carl Zeiss Sonnar 85mm f/1.2 per gli scatti.
La serie di foto in dissolvenza (prima la modella con il volto nascosto dai capelli e poi con il volto scoperto) è un auspicio ed un augurio affinché tutti noi possiamo guardare il futuro con maggior ottimismo, superando il triste periodo legato al coronavirus.



















