La prima Fondazione Vallombrosana nella Diocesi di Bergamo: il Monastero di Astino

di © Ivan Mologni

Tra gli anni ’80 e ’90 ho presentato la mia tesi di Laurea al Politecnico di Milano – Facoltà di Architettura. Il mio relatore è stato il Prof. Gian Piero Calza. Presento, nell’occasione, una serie di fotografie sul Monastero di Astino nello stato di fatto (prima dell’attuale restauro).

Le immagini rappresentano gli esterni e gli interni dell’intero “ex Convento di Astino“. Le immagini che presento fanno parte della “Mostra d’Arte e Poesia” su “Astino”, esposizione che si svolse presso la Sala Manzù a Bergamo dal 3 al 18 dicembre 2016. Ricordo il patrocinio della Regione Lombardia, della Provincia e del Comune di Bergamo, della Fondazione “MIA” Congregazione Misericordia Maggiore di Bergamo ed il contributo di UBI Banca  Popolare di Bergamo.

Un breve cenno storico sul Monastero stesso.

Ex Convento, fondato nel ‘200 e rinnovato nella prima metà del ‘500; oggi il complesso è restaurato e visitabile nell’arco dell’intero anno. Nel cortile, che in una parte ha un portico del ‘500, insiste la cappella duecentesca del Beato Guala. La Chiesa del Santo Sepolcro fu consacrata nel 1210 e rinnovata verso la metà del ‘500. La Fronte è settecentesca.

Come la chiesa, anche il Convento fu rinnovato nella prima metà del ‘500. Ci furono sistematiche spoliazioni nell’ultimo ‘800. In fondo al cortile del complesso vi è la Cappella del Beato Guala, Vescovo di Brescia, risalente al ‘200, a due piani, con una solida struttura di pietra. L’ex Convento presenta un imponente torrione angolare del ‘500.

L’ambiente in cui è ubicato, contribuisce a rendere eccezionale questa che è la testimonianza storica e artistica più insigne dei Colli di Bergamo.

Per ulteriori info: Astino nella Storia di Bergamo

In chiusura, i dati tecnici di ripresa fotografica:

  • macchina fotografica –  Zeiss Ikon SL706 TM a vite 42 X 1
  • obiettivi: Distagon Carl Zeiss 35mm f/2.8, Tessar 50mm f/1.7, Tele Tessar 135mm f/2.8
  • pellicola Ilford FP4 – 125 ISO
  • carta Ilford gradazione 3 (extra normale) superficie lucida

Le foto sono stampate con il glorioso Durst 601 ed obiettivo Rodagon 50mm F/4 . prodotto dalla C. Rodenstock Monchen

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” Ai miei genitori Dina e Renato”

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Avvistamenti “analogici”

Bergamo, ex-monastero di Astino, settembre 2018
…Certo che, in quel caldo pomeriggio di settembre, non avremmo mai immaginato di incontrare due giovani viaggiatrici – con la loro macchina fotografica analogica – provenienti addirittura dall’altro capo del mondo.
Queste deliziose ragazze che vedete nella foto con Oliviero, sono due sorelle: Sophie e Kirsty Mc Kellar e vengono da Melbourne, Australia.
..Sedute poco distanti da noi, godevano l’aura del chiostro cinquecentesco e scrivevano appunti su blocchetti di carta, mentre sul tavolino tra due bicchieri e le bottigliette di una bibita, faceva capolino una nobile Pentax MX..
Così, un sorriso, lo scambio di poche parole e la passione per la pellicola fotografica, ci hanno accomunato.
Arrivederci Kirsty e Sophie, scriveteci! Mandateci una foto del vostro viaggio a Bergamo!

“Analog sightings”
Bergamo, ex-monastery of Astino, September 2018
… Of course, on that warm September afternoon, we would never have imagined meeting two young travelers – with their analog camera – coming from the other end of the world.
These lovely girls you see in the picture with Oliviero are two sisters: Sophie and Kirsty Mc Kellar and they come from Melbourne, Australia.
.. Sitting not far from us, they enjoyed the aura of the sixteenth century cloister and wrote notes on paper blocks, while on the table between two glasses and bottles of a drink, a noble Pentax MX peeped out..
Thus, smiles, the exchange of few words and the passion for photographic film, have united us.
Goodbye Kirsty and Sophie, write us! Send us a picture of your trip to Bergamo!

Le foto di Mario Giacomelli esposte ad Astino

Mario Giacomelli (Senigallia, 1/8/1925 – 25/11/2000) inizia a lavorare come tipografo ma, quando nel 1953 acquista una Bencini Comet S scatta in lui la passione per la fotografia e inizia a fotografare parenti, colleghi e amici. Frequenta uno studio fotografico, si addentra nella tecnica fotografica e, nel 1955, vince il Concorso Nazionale di Castelfranco Veneto. Produce alcune serie dallo stile di reportage come Lourdes (1957), Scanno (1957/59), Puglia (1958), Zingari (1958), Loreto (1959), Un uomo, una donna, un amore (1960/61), Mattatoio (1960), Pretini (1961/63), La buona terra (1964/66). Iniziano le prime pubblicazioni sulle riviste specializzate di Fotografia e i riconoscimenti da parte di critici d’arte fino ad arrivare, nel ‘64, ad esporre al MOMA di New York, che acquisirà poi diverse sue immagini, nella mostra The Photographer’s Eye. Nel ’78 partecipa alla Biennale di Venezia con Paesaggi. Nel 1980 esce un primo libro su di lui a cura di Arturo Carlo Quintavalle, che acquisisce buona parte di sue opere per il centro CSAC di Parma, mentre si susseguono le esposizioni delle sue opere in tutto il mondo. Dà poi alla luce le serie Il teatro della neve (1984/86) e Ho la testa piena mamma (1985/87).
Nel 1983/87 crea Il mare dei miei racconti e, con immagini degli anni ’70/90, crea la serie Le mie Marche. Negli anni ’90 produce le serie Vita del pittore Bastari (1991/92), Poesie in cerca d’autore, Bando (1997/99), 31 Dicembre (1997). Mario Giacomelli muore il 25 novembre del 2000 mentre stava lavorando alle serie Questo ricordo lo vorrei raccontare (1999/2000) e La domenica Prima (2000).

Mostra su ASTINO

E’ in corso presso la sala Manzù la mostra di dipinti e poesie su ASTINO; nel corso dell’inaugurazione è stata illustrato, ed è ora esposto corredato di fotografie e disegni, il progetto di ristrutturazione prodotto come tesi di laura dall’Arch. Ivan Mologni, del Fotoclub, negli anni ’80.

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Astino nella Storia di Bergamo

I restauri hanno recentemente riaperto una pagina di storia del nostro territorio dopo oltre un secolo di abbandono. Ma l’atmosfera e il profumo di Storia di quel recondito angolo di Bergamo sono rimaste intatte e una sorta di magia coglie chi si avvicina con spirito raccolto a quelle antiche pietre…


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