La Voce del Presidente: Il “primo” sviluppo non si scorda mai!

di © Ivan Mologni

Egr. Socie/ii parliamo di sviluppi negativi in bianco e nero e allestimento di una postazione, per poi arrivare alla fase di stampa.

Nei corsi A, B, C che promuovo in primavera ed autunno, siamo allo stato attuale fermi al periodo pre-covid 19. Speriamo nell’ottobre 2020…

Desidero presentare in questo caso un’interessante uscita didattica con allieve/i con il nostro fidato rullino 135/36 B/N con Reflex al collo. Il tema scelto di comune accordo è stato sul pittoresco e ridente paese chiamato Clanezzo (BG).

Qui sorge un castello che fu dei Dalmasari, Signori di Brembilla (BG). Insiste poi più sotto un’amena passerella che attraversa il fiume Brembo e il ponte con un bell’arco, sovrastante il torrente Imagna, confluente nel Brembo. Qui sotto, a sghimbescio rispetto al superiore, vi è un antichissimo ponticello che si vuole attribuire a epoca romana. I resti di un torrione, d’epoca più recente, stanno a dimostrare una buona posizione strategica: qui, infatti, doveva essere un tempo la biforcazione  per la valle Imagna e la valle Brembana, lungo la mulattiera che corre sulla destra del Brembo, alle falde del monte Ubione, ove rimangono i resti di un Forte della Repubblica Veneta (fonti bibiografiche  tratte dal volume “Conosci Bergamo” di Luciano della Mea).

Dicevo delle uscite di insegnamento per allenarsi con la reflex e cimentarsi artisticamente nelle riprese fotografiche che più ci affascinano.

Tecnicamente, insegno alle allieve/i  le tre regole che ritengo “fondamentali” nella fotografia: ESPOSIZIONE – MESSA A FUOCO – SVILUPPO DEL NEGATIVO.

Un buon fotografo deve fare sempre questo. Io ritengo che una fotografia deve appartenervi totalmente, mentre si fanno riprese. La Camera Obscura è nei fondamentali per avere un’immagine come noi vogliamo che sia. Lo scorso anno, nella sessione estiva, un’altra positiva esperienza di insegnamento con gli appassionati, è stata la Fotografia Alpina e/o Naturalistica. Fotografie entusiasmanti, in Dia Color , per proiezioni spettacolari anche in esterni. Da me coniate col nome “Dia sotto le stelle…”. Si era nell’alta Valsassina (Lecco): Alpe Giumello, Alpe Paglio, Pian dei Resinelli, Pian delle Betulle etc.. Migliaia di scatti con escursioni e ausilio di guide alpine lecchesi.

Comunque desidero spronare i socie/i e allieve/i di promuovere nel nostro Blog un’iniziativa: presentare il primo sviluppo eseguito nei corsi di Camera Obscura!

Presenterò anch’io il primo sviluppo Bianco e Nero eseguito nell’Istituto della Regione Lombardia a Bergamo. Alla fine dell’anno l’Istituto rilascia un “Attestato di Qualifica Professionale di Fotografo“. Per lo scrivente è stata una preparazione propedeutica entusiasmante e da qui è iniziata la mia “missione/passione di insegnamento” dell’Arte Fotografica Tradizionale.

Negli anni si sono succeduti, promossi dallo scrivente, un centinaio di corsi nelle sessioni autunnali e/o primaverili. L’ultimo, in ordine di tempo, nell’autunno 2019/2020, con presentazione delle attuali tematiche nel Blog – Febbraio 2020. Tutte foto in bianco e nero sviluppate e stampate dagli allievi.

E’ mia intenzione presentare una selezione in accordo con gli autori artisti di altre interessanti tematiche. Le migliori opere saranno selezionate da un’attenta lettura port-folio per arrivare a Mostre itineranti per Bergamo e Provincia, in prestigiosi edifici storici.

Colgo l’occasione di  augurare a tutti Voi le migliori foto-vacanze e, riuscire… magari a fine ottobre di rivederci al Fotoclub il primo e terzo giovedì del mese dalle 21!

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Nikkormat, un nome nella storia delle reflex

Gli anni Sessanta hanno visto il prevalere dei sistemi reflex su quelli a telemetro grazie ai progressi della tecnologia ottica che permise l’abbattimento dei costi e le industrie giapponesi furono in grado di rendere accessibili ad un ampio pubblico i loro sistemi grazie ai prezzi molto competitivi. Un notevole impulso alla diffusione dei corredi reflex venne dato dall’avvento della Nikon F (1959), che segnò un vero e proprio spartiacque nel mondo dell’industria fotografica. La solida e professionale reflex Nikon, in parte derivata dalla Nikon SP a telemetro, fu un notevole successo di vendite e ancora oggi, a mezzo secolo di distanza, se ne vedono in giro, perfettamente funzionanti, anche perché è stata costruita in circa un milione di esemplari. Dopo anni di fotocamere a telemetro più o meno ricopiate dalle varie Contax e Leica, la prima reflex Nikon ha proiettato in maniera irreversibile il marchio nel mondo della fotografia professionale per le doti di affidabilità e robustezza, imponendosi per molti anni e diventando la “classica” di molti fotoreporter di successo.
La metà degli anni ‘60 segnò anche l’inizio del predominio giapponese anche in campo amatoriale. Le Nikkormat, reflex leggere ma di qualità, furono per ben 12 anni, a partire dal ‘65, anno del debutto con la Nikomat FT, le reflex “mid-class” per eccellenza.
Il declino dell’industria fotografica tedesca, di cui la Leica fu l’unica superstite, fu dovuto alla non nascita di reflex tedesche, qualitative, complete e a prezzi ragionevoli.
Nikkormat EL 1972
Con la EL l’automazione è il tuo servo non il tuo padrone. Alla base del progetto Nikkormat EL, c’è un circuito integrato sviluppato dalla Nikon stessa, che controlla l’esposizione automatica una volta impostato il diaframma; il circuito in base alla luce rilevata dalla cellula dell’esposimetro, imposta il tempo di scatto. Questo componente elettronico controlla anche i tempi dell’otturatore elettromagnetico, che risultano virtualmente esatti e comportano valori esposizione EV estremamente precisi e con delle tolleranze talmente ristrette da essere rilevabili solo strumentalmente.
È possibile ignorare il sistema automatico ogni volta che si desidera ed esercitare il controllo manuale in base alle proprie idee artistiche. Quando si desidera lavorare in manuale, per avere una corretta esposizione in funzione del tempo prescelto, si varia il diaframma (o viceversa) per portare nel mirino l’ago mobile nella zona verde. Il “problema” delle fotocamere a controllo elettronico era ,ed è tutt’ora, la dipendenza dalle batterie, ma anche senza batterie la EL potrà lavorare ricordando la limitazione meccanica del tempo a 1/90. Sulla Nikkormat EL, il selettore dei tempi (da 4 a 1/1000sec) in posizione A attiva l’automatico a priorità diaframma, su B per la posa, su flash imposta 1/125.
La levetta dell’autoscatto, sul frontale alla sinistra dell’obiettivo, se premuta verso l’obiettivo stesso, attiva in automatico il blocco esposizione. Sulla parte sinistra della calotta, coassiale al manettino di riavvolgimento pellicola, c’è il selettore delle sensibilità pellicola (da 12 a 3200 ASA) e la compensazione esposizione di +/- 2 stop.
Sembra incredibile, ma queste sono le principali caratteristiche di una reflex apparsa più di 40 anni fa e ci si rende conto così da dove sono partite le reflex (anche digitali) di oggi: le Nikkormat sono il DNA della fotografia moderna.

Aiuta FILM Ferrania a costruire la fabbrica del futuro

Un recente articolo apparso sulla rivista “Reflex” titolava :”Film Ferrania, la sopravvivenza della pellicola ha bisogno del tuo aiuto”.
(Leggi gli articoli cliccando qui Reflex su Film Ferrania). Ciò non poteva non sollecitare l’attenzione del nostro circolo e, come segnalato nell’articolo, abbiamo visitato il sito di Klicstarter. Il sito è dedicato alla raccolta di fondi per progetti di respiro internazionale e, per il nostro caso, riporta una presentazione veramente significativa :
“Siamo FILM Ferrania e qui in Italia stiamo cercando di costruire un nuovo tipo di fabbrica di pellicola per la fotografia e il cinema. Condizione necessaria per essere sostenibile nel lungo termine è questa fabbrica sia autosufficiente ossia riesca a produrre pellicola a colori esclusivamente a partire dalle materie prime. Naturalmente abbiamo un piano affinché questo possa avvenire, ma ci serve il vostro aiuto per superare un ostacolo abbastanza serio. Abbiamo scelto come nostra sede operativa l’edificio che fu il centro ricerca e sviluppo di Ferrania (L.R.F.) e che contiene una versione in miniatura della linea di produzione della pellicola. Il nostro team ha lavorato per oltre un anno per ripristinare e reingegnerizzare questo edificio per renderlo di nuovo produttivo. Il problema è che con l’apparecchiatura in questa configurazione produrre pellicola solamente in piccole quantità e ad un costo piuttosto alto. Per questo motivo abbiamo concepito un progetto ambizioso per una nuova fabbrica che ci consentirà di produrre pellicola a costi più ragionevoli in linea con le richieste che ci stanno arrivando da tutto il mondo….
Un po’ di storia.  Ferrania ha prodotto pellicola sia per il cinema che la fotografia fin dal 1923 in provincia di Savona, nel nordovest dell’Italia. Ferrania ha prodotto principalmente pellicole 35mm e 120 per uso amatoriale ma anche fotocamere a basso costo che divennero molto popolari in Italia come accadde per Kodak negli Stati Uniti. Il nome di Ferrania è tuttavia principalmente associato col cinema. Fellini, De Sica e Antonioni realizzarono molti dei loro capolavori con pellicola Ferrania, così come la maggior parte dei film italiani realizzati tra il 1923 e il 1965. Tra il 1964 e il 1999, Ferrania fu sotto il controllo della multinazionale 3M e le vendite delle pellicole proseguirono principalmente utilizzando vari altri marchi di tutto il mondo. Dopo l’uscita di 3M, Ferrania, dismise progressivamente il settore della produzione della pellicola fino ad arrivare al 2010 quando gli impianti furono spenti definitivamente. Nel 2012 i nostri fondatori, Nicola e Marco, bussarono alla porta della fabbrica e la nuova azienda FILM Ferrania, così nominata in omaggio all’azienda originale del 1923, fu pronta a continuare la tradizione Ferrania nel settore fotocolor. Per la storia completa leggete “A Brief History of Ferrania” sul nostro sito web…”
Leggi per intero quanto riportato nel sito cliccando qui ANCORA 100 ANNI DI PELLICOLA ANALOGICA.

Il FOTOCLUB BERGAMO ha aderito all’iniziativa (ed avrà il proprio nome riportato tra i “fondatori”) ed invita tutti i suoi soci e simpatizzanti a fare altrettanto.