Reportage di viaggio nel bianco & nero a pellicola

di © Ivan Mologni

Il bianco e nero è stupefacente. Le sfumature nei grigi, nei neri, nei mezzi toni, danno all’immagine una plasticità incredibile. Il tutto è riassunto negli scatti che propongo in questo articolo.

La reflex è la Zeiss Ikon SL 706, munita di obiettivi 35mm f/2.8 Skoparex, 50mm f/1.8 Ultron e 135mm/f/2.8 Tessar tutti marchiati Carl Zeiss. La pellicola è l’incomparabile Kodak Tmax 400 sviluppata in rivelatore liquido Tmax, con diluizione 1 + 4 a 24°C.

Per la stampa è stato utilizzato un ingranditore DURST 605 con obiettivo Rodagon. La carta fotografica baritata è della Ilford a superficie lucida.

Foto 1. Il paese di Primaluna, in Valsassina, colto in controluce con il 135mm
Foto 2. Sempre dalla Valsassina, le selve di Gero. Sulla destra la mia cagnolina Susy. Luce dall’alto e ripresa con obiettivo 135mm
Foto 3. Monastero di Astino (BG). La terra irrorata ed arata. Obiettivo 35mm
Foto 4. Sempre dalla Valsassina… il gatto Silvestro, immortalato con obiettivo 135mm
Foto 5. Palificazione in legno per agricoltura. Obiettivo 135mm
Foto 6. Cascina rurale – casa al rustico. Obiettivo 135mm
Foto 7. Particolare di una porta di un cascinale. Obiettivo 135mm
Foto 8. Bergamo Alta – casa dei comignoli. Obiettivo 135mm
Foto 9. L’Arcangelo Gabriele in Roma. Obiettivo 135mm

La Fotografia Analogica: una traccia indelebile della nostra vita!

30° Anniversario dalla scomparsa di Giacomo Manzù (22/12/1908 – 17/01/1991)

di © Ivan Mologni

Alcuni anni fa a Bergamo vennero esposte due sculture sotto i portici del Palazzo della Ragione in Città Alta (BG). Le stesse rappresentano: “La Carrozzella” e ” Gli Amanti”.

In Città bassa, nel centro “piacentiniano” (dal riordino del centro città che si riferisce all’Arch. Piacentini) si trova il “Monumento al Partigiano” (durante l’ultima nevicata del dicembre 2020). Ho voluto fotografare queste sculture “materiche” con pellicola bianco e nero, poiché la lettura non deve essere distratta dall’elemento colore.

Le fotografie sono state eseguite con una gloriosa Zeiss Ikon SL 706 con obiettivo 35mm f/3.4 Skoparex con lettura esposimetrica sulle sculture stesse, per renderle leggibili anche nella parte in ombra. Infatti la luce era da sottoportico, molto fievole, anche se eravamo di giorno, perciò luce che attraversava l’ampio porticato del Palazzo della Ragione. In altre foto visualizzo, nella virata in seppia, dove erano ambientate le sculture stesse.

Dati tecnici: sviluppo negativo Kodak Tri-X da 400 Iso in D 76, diluizione 1+1 a 20°, con trattamento in tank Paterson (agitazione ogni 30”). Stampe su carta Agfa Gradazione 3 lucida. Il viraggio di una foto (portici Palazzo della Ragione) in seppia (con foto chimica Ornano).

“F.C.B.: Solo emozioni a pellicola!”

Photographic Immagination

di © Ivan Mologni

Presento queste mie immagini eseguite con una gloriosa “Reflex”, la mia prima acquistata a Bergamo presso l’Ottica Gentili, in via Torquato Tasso, Bergamo che era il distributore del marchio Zeiss. L’apparecchio si chiama Zeiss Ikon SL 706 del 1972 e apparteneva alla stessa famiglia delle Icarex: stesso otturatore, stessa cassa e stessi comandi, ma differisce per la sagoma del cappuccio del pentaprisma e per la staffa del flash con contatto diretto. l’innesto degli obiettivi è del tipo tradizionale universale a vite 42×1, ma con simulatore di diaframma automatico.

La Zeiss Ikon SL 706, appena immessa sul mercato, uscì di produzione a causa della chiusura del reparto fotocamere della Zeiss Ikon. Il progetto della SL 706 viene invece ripreso dalla società Voigtlaender e presentata alla Photokina del 1974 con la sigla VSL 1. Poi, nel 1976, seguono i modelli VSL 2 e VSL 3 con innesto a baionetta.

Per motivi di affezione e avendo in collezione queste reflex, appunto la SL 706 e la VSL 1, ho voluto realizzare le foto che presento in questo articolo.

Gli obiettivi che ho usato sono:

  • Ultron 50 mm f/1.8 a vite per TM 7 lenti;
  • Skoparex 35mm f/3.4 a vite per TM 6 lenti;
  • Color Skoparex 25mm f/2.8 a vite per TM ignoto;
  • Super Dynarex 135mm f/4 a vite per TM 4 lenti;

Per informazione, ho usato sempre il 50mm f/1.8 con (in alcuni casi) i tubi di prolunga Zeiss di 13 mm, 20mm e 27mm.

Ma veniamo alle foto:

Fig. 1 – Uovo con morsetto (50mm + t.p. 13mm)
Fig. 2 – Chiave con uovo (50mm + t.p. 13mm)
Fig. 3 – Fili di saggina (50mm + t.p. 20mm)
Fig. 4 – Omaggio alla Lira (50mm + t.p. 13mm)
Fig. 5 – Guanto (50mm + t.p. 20mm)
Fig. 6 – Minuteria (50mm + t.p. 20mm)
Fig. 7 – Presa + spina (50mm + t.p. 20mm)
Fig. 8 – Collegamento elettrico (50mm + t.p. 20mm)
Fig. 9 – Noci su fondo bianco (50mm + t.p. 20mm)
Fig. 10 – Noci su fondo scuro (50mm + t.p. 20mm)
Fig. 11 – Composizione geometrica (50mm)
Fig. 12 – Ripostiglio artistico (50mm)

Illuminazione (in interni) dell’oggettistica considerata:

l’illuminazione è data da flash elettronici con lampada pilota della Bowens Monolith 800 E con accessari quali: ombrelli diffusori, bank, spot per effetti, vari pannelli riflettenti Lastolit.

Le riprese sono state eseguite in sincro-flash e il diaframma è stato determinato dall’esposimetro per flash Sixtronet della Gossen. Il diaframma scelto è f/11 per una qualità ottimale dell’ottica impiegata. La luce poi regolata con effetti particolari per evitare riflessioni parassite sui soggetti traslucidi e in alcuni casi riflettenti

Dati tecnici di ripresa:

Pellicola Kodak TMAX 100 ISO Prof, sviluppata in rivelatore TMAX 1 + 4 a 24 gradi per un tempo di 6′ e 15” (secondo tabella Kodak)

Stampa con DURST 605 Color – illuminazione alogena

Carta Ilford Multigrade lucida con chimici Ilford.

F.C.B.: Il tempo passa, i valori fotografici restano

I nostri amici e fedeli animali!

di © Ivan Mologni

E’ proprio così. I nostri beneamati li possiamo cogliere nelle pose più al naturale possibile comportandoci fotograficamente così: la nostra arma vincente è una grande pazienza e avere sempre velocità nello scatto.

Questi momenti “forse” irripetibili li possiamo cogliere spontaneamente. Un esempio sono le foto che seguono che trovo coinvolgenti e simpatiche, fresche.

Screenshot (65)

  1. “Intensi Sguardi” –  Kiko Pota in posa con il famoso chitarrista del complesso musicale dei “Monelli”, Gino Frigeni di Bergamo

 

Screenshot (66)

2. “Natalija & Aristide” – La fotomodella Natalija che ha posato per me con il gatto Aristide. La posa spontanea è equilibrata con ripresa dall’alto, con obiettivo grandangolare. I due “felini” in posa molto accattivanti e “stiracchiosi”

 

Screenshot (67)

3. La Civetta Molla” –  ritratta con bimba in manifestazione spontanea in costume di scena

 

Screenshot (68)Screenshot (69)

4. e 5. “I Protagonisti” – Una scena a me particolarmente cara. Nella fotografia 4 ci sono il bimbo e il cane; successivamente nella fotografia 5 è apparso anche il nonno in composizione. Queste fotografie, scattate in sequenza, vivono un particolare momento di tenerezza e di stupore del bimbo. Un’immagine che definisco “di strada”, fresca e accattivante, eseguita con teleobiettivo

micia Serena

6. “La  Miciona” – Qui è ritratta la fedele compagna della nostra Segretaria Serena Dolfi

“Non commettere la mostruosità di abbandonare il tuo animale. Sii degno di te stesso!”

Dati tecnici di ripresa:

  • foto 1: Contax Aria – Obiettivo Carl Zeiss con zoom f/3.3 – 28/85mm Distagon;
  • foto 2: Contax 167 MT – Obiettivo Carl Zeiss f/2.8 – 18mm Distagon;
  • foto 3: Contax 167 MT – Obiettivo Carl Zeiss con zoom f/3.3 – 28/85mm Distagon;
  • foto 4 e 5: Zeiss Ikon SL 706 – Obiettivo Carl Zeiss f/2.8 – 135mm Dinarex;
  • foto 6: Olympus XA Compact

Dati tecnici pellicole:

  • foto 1: Kodak Gold 200, sviluppata in C-41
  • foto 2: Kodak Portra  160, sviluppata in C-41
  • foto 3: Kodak Gold 200, sviluppata in C-41
  • foto 4 e 5: Kodak TX 400, sviluppata in Kodak d-76 1+1
  • foto 6: Kodak Gold 200, sviluppata in C-41

 

La prima Fondazione Vallombrosana nella Diocesi di Bergamo: il Monastero di Astino

di © Ivan Mologni

Tra gli anni ’80 e ’90 ho presentato la mia tesi di Laurea al Politecnico di Milano – Facoltà di Architettura. Il mio relatore è stato il Prof. Gian Piero Calza. Presento, nell’occasione, una serie di fotografie sul Monastero di Astino nello stato di fatto (prima dell’attuale restauro).

Le immagini rappresentano gli esterni e gli interni dell’intero “ex Convento di Astino“. Le immagini che presento fanno parte della “Mostra d’Arte e Poesia” su “Astino”, esposizione che si svolse presso la Sala Manzù a Bergamo dal 3 al 18 dicembre 2016. Ricordo il patrocinio della Regione Lombardia, della Provincia e del Comune di Bergamo, della Fondazione “MIA” Congregazione Misericordia Maggiore di Bergamo ed il contributo di UBI Banca  Popolare di Bergamo.

Un breve cenno storico sul Monastero stesso.

Ex Convento, fondato nel ‘200 e rinnovato nella prima metà del ‘500; oggi il complesso è restaurato e visitabile nell’arco dell’intero anno. Nel cortile, che in una parte ha un portico del ‘500, insiste la cappella duecentesca del Beato Guala. La Chiesa del Santo Sepolcro fu consacrata nel 1210 e rinnovata verso la metà del ‘500. La Fronte è settecentesca.

Come la chiesa, anche il Convento fu rinnovato nella prima metà del ‘500. Ci furono sistematiche spoliazioni nell’ultimo ‘800. In fondo al cortile del complesso vi è la Cappella del Beato Guala, Vescovo di Brescia, risalente al ‘200, a due piani, con una solida struttura di pietra. L’ex Convento presenta un imponente torrione angolare del ‘500.

L’ambiente in cui è ubicato, contribuisce a rendere eccezionale questa che è la testimonianza storica e artistica più insigne dei Colli di Bergamo.

Per ulteriori info: Astino nella Storia di Bergamo

In chiusura, i dati tecnici di ripresa fotografica:

  • macchina fotografica –  Zeiss Ikon SL706 TM a vite 42 X 1
  • obiettivi: Distagon Carl Zeiss 35mm f/2.8, Tessar 50mm f/1.7, Tele Tessar 135mm f/2.8
  • pellicola Ilford FP4 – 125 ISO
  • carta Ilford gradazione 3 (extra normale) superficie lucida

Le foto sono stampate con il glorioso Durst 601 ed obiettivo Rodagon 50mm F/4 . prodotto dalla C. Rodenstock Monchen

Screenshot (23)

” Ai miei genitori Dina e Renato”

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