SANT’AGATA BERGAMO ALTA – PARTE 2

Copyright Ivan Mologni

Queste fotografie sono lo stato di fatto del carcere fino al 1978.
Il fotoservizio era in una pesante atmosfera priva di installazioni artistiche.
Per questo si sentiva tutta l’oppressione e l’angoscia che i carcerati hanno subito nella detenzione.
Le celle anguste, le sbarre, i corridoi lugubri, tetri e umidi.
Inimmaginabile per chi era libero.
Questo, credo, è l’ultimo stato di fatto, l’ultimo atto dell’ex carcere che ho documentato.
Da circa un anno lo stesso è in restauro e subirà un intervento conservativo.
Rimando per gli aspetti storici, tecnici, fotografici al precedente articolo, parte 1.

FOTOCLUB BERGAMO: DOVE SI INCONTRANO REALTÀ EMOZIONANTI E LA SERIA VERITÀ E QUALITÀ DELLA FOTOGRAFIA A PELLICOLA.

FOTOCLUB BERGAMO BFI – SANT’AGATA IN BERGAMO ALTA

Copyright Ivan Mologni

NEL XVI secolo fondazione del convento dei Padri Teatini e realizzazione della Chiesa di Sant’Agata.
Nel 1798 progetto dell’Arch. Leopoldo Pollack per il carcere.
Soppressione dell’ordine religioso dei Teatini nello stesso anno.
Una sintetica collocazione storica per introdurre questo fotoservizio.
Gli spazi oggi sono utilizzati per mostre di vari artisti.
Personalmente queste stratificazioni storiche mi affascinano e per me sono molto creative.
Per cronaca il carcere di Bergamo alta viene chiuso definitivamente nel 1978 e quindi dismesso.
Le fotografie a seguire documentano lo stato di fatto.
È da poco iniziato il recupero architettonico.
Le istantanee delle allocazioni artistiche sono state eseguite ed interpretate dallo scrivente con Reflex Contax 167 MT, due zoom 28/85 e 80/200 della Carl Zeiss; flash Contax 380 TLA; Pellicola 200 ISO Fujicolor sviluppata in C41; carta lucida Fuji Crystal Archive.

FOTOCLUB BERGAMO: DOVE FOTOGRAFIA A PELLICOLA, ARTE E STORIA SI INCONTRANO

Mostra all’ex carcere di Sant’Agata – Bergamo Alta – “Se quei muri”

di © Ivan Mologni

Tra le varie mostre che ho avuto il piacere di visitare la scorsa estate con i miei allievi e allieve del corso di fotografia, quella presso l’ex carcere di Sant’Agata è stata una delle più significative.

Se quei muri” è una mostra che rievoca la vita di donne e uomini incarcerati all’interno dell’edificio Sant’Agata tra il settembre 1943 e l’aprile/maggio 1945.
L’Ex Carcere di Sant’Agata è stato un luogo a lungo dimenticato situato nel cuore di Città Alta e oggi al centro di un’importante operazione di riqualificazione.

Riporto un breve ma significativo reportage di luoghi che custodiscono la storia e le sofferenze di tante persone.

“Solo la Fotografia Analogica è capace di catturare le emozioni!”