In Biblioteca: il consiglio del mese

La lettura suggerita questo mese è divertente ma impegnativa e soprattutto molto istruttiva. Si tratta di un libro storico (anni ’80) prodotto dalla Ilford e ormai introvabile in commercio. Facente parte di una collana, “fotografia, macchina per insegnare” spiega i fondamenti dell’”immagine”. Come ottenere e manipolare immagini anche senza una fotocamera (da questo la definizione di foto-povera) o con una semplice tri-camera obscura. Una dispensa scritta soprattutto per insegnanti e studenti che, parlando di matematica, geometria, chimica, fisica, e passando per la stampa per contatto, la pittofotografia, il clichè-verre, ecc., arriveranno a produrre immagini così particolari che sono delle vere e proprie opere d’arte.

una sera, un ritrovo al Fotoclub

Sembra proprio così… ogni volta che ci si ritrova al nostro Circolo emerge sempre qualche idea nuova… c’è sempre qualche Socio che lancia un suo “perché non proviamo a...” o “vediamo cosa succede se...”. In una sera, a caso, fu il nostro presidente, noto frequentatore di stampe-900-le-lastremercatini delle antichità, a portare con sé alcune lastre in vetro risalenti ai primi del ‘900, ovviamente in b/n e di vari formati dal 6×9 al 9×12. Subito la curiosità divampa e la voglia di vedere attraverso gli occhi di quegli antichi fotografi e di ripercorrere i modi con i quali fecero emergere delle immagini giunte fino a noi non si fa attendere. E allora via subito tutti in camera oscura affinché i “contatti” possano riprendere vita; suddivisi rapidamente i compiti, si prepara il rivelatore (Ilford 1+9) il bagno d’arresto (Ilford 1+19) e il fissaggio (Illford 1+9 a 20°). Si sceglie la carta multigrade (Ilford IV) e la filtratura (yellow 62, magenta 12, cyan 00). Via subito con provini e stampe a contatto: esposizione a 45″, rivelatore a 20° per 1′ e 30″, arresto 30″, fissaggio 3″, lavaggio 10″, essicamento 10″ per ritratti e gruppi mentre per i paesaggi si preferisce 15″ di esposizione e il tutto utilizzando carta a superficie lucida e un ingranditore Durst605 color con testa a luce alogena a colore e un temporizzatore Philips. Il risultato, di cui alcuni esempi, non tarda a palesarsi e grande è la sorpresa per tutti e la soddisfazione di aver riportato alla luce immagini di un periodo storico utilizzando un processo chimico tradizionale, come lo fecero i nostri avi, semplicemente attualizzato ai nostri giorni.

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