E’ risaputo che negli anni ’60 e ’70 molti grandi reporter avevano adottato le fotocamere Nikon per i loro servizi; e le “sorelline” Nikkormat (prodotte dal 1965 al 1967, 10 anni prima dei modelli FT), proprio per la loro maneggevolezza, erano anche nelle borse di tanti comuni cittadini o negli zaini di militari appassionati di fotografia. E parecchie di queste, che ricordiamo essere rigorosamente meccaniche, furono usate anche durante la guerra in Vietnam pronte anche a documentare azioni di guerra.
Per noi, appassionati collezionisti, è stata una grande sorpresa ritrovare in un mercatino della Lombardia una di quelle gloriose macchine “da battaglia”: una Nikkormat rinvenuta colà in un campo dopo che erano avvenuti cruenti scontri. A detta del venditore, non si è mai saputo a chi fosse appartenuta ma sicuramente tantissimi sono stati i passaggi di mano prima di finire a far bella mostra di sé nelle nostre vetrine. Sul suo corpo sono evidenti i segni di una lunga storia e di dure vicissitudini: è molto segnata da bruciature e ammaccature, ha perso completamente la verniciatura nera originale, segno evidente di una esposizione a un forte calore, ma, nonostante ciò, è ancora perfettamente funzionante. Non vi può essere migliore testimonianza del fatto che le macchine e le meccaniche di quegli anni erano costruite per resistere nel tempo e per superare le più dure prove e maltrattamenti!!
Archivi tag: nikkormat
Nikkormat, un nome nella storia delle reflex
Gli anni Sessanta hanno visto il prevalere dei sistemi reflex su quelli a telemetro grazie ai progressi della tecnologia ottica che permise l’abbattimento dei costi e le industrie giapponesi furono in grado di rendere accessibili ad un ampio pubblico i loro sistemi grazie ai prezzi molto competitivi. Un notevole impulso alla diffusione dei corredi reflex venne dato dall’avvento della Nikon F (1959), che segnò un vero e proprio spartiacque nel mondo dell’industria fotografica. La solida e professionale reflex Nikon, in parte derivata dalla Nikon SP a telemetro, fu un notevole successo di vendite e ancora oggi, a mezzo secolo di distanza, se ne vedono in giro, perfettamente funzionanti, anche perché è stata costruita in circa un milione di esemplari. Dopo anni di fotocamere a telemetro più o meno ricopiate dalle varie Contax e Leica, la prima reflex Nikon ha proiettato in maniera irreversibile il marchio nel mondo della fotografia professionale per le doti di affidabilità e robustezza, imponendosi per molti anni e diventando la “classica” di molti fotoreporter di successo.
La metà degli anni ‘60 segnò anche l’inizio del predominio giapponese anche in campo amatoriale. Le Nikkormat, reflex leggere ma di qualità, furono per ben 12 anni, a partire dal ‘65, anno del debutto con la Nikomat FT, le reflex “mid-class” per eccellenza.
Il declino dell’industria fotografica tedesca, di cui la Leica fu l’unica superstite, fu dovuto alla non nascita di reflex tedesche, qualitative, complete e a prezzi ragionevoli.
Con la EL l’automazione è il tuo servo non il tuo padrone. Alla base del progetto Nikkormat EL, c’è un circuito integrato sviluppato dalla Nikon stessa, che controlla l’esposizione automatica una volta impostato il diaframma; il circuito in base alla luce rilevata dalla cellula dell’esposimetro, imposta il tempo di scatto. Questo componente elettronico controlla anche i tempi dell’otturatore elettromagnetico, che risultano virtualmente esatti e comportano valori esposizione EV estremamente precisi e con delle tolleranze talmente ristrette da essere rilevabili solo strumentalmente.
È possibile ignorare il sistema automatico ogni volta che si desidera ed esercitare il controllo manuale in base alle proprie idee artistiche. Quando si desidera lavorare in manuale, per avere una corretta esposizione in funzione del tempo prescelto, si varia il diaframma (o viceversa) per portare nel mirino l’ago mobile nella zona verde. Il “problema” delle fotocamere a controllo elettronico era ,ed è tutt’ora, la dipendenza dalle batterie, ma anche senza batterie la EL potrà lavorare ricordando la limitazione meccanica del tempo a 1/90. Sulla Nikkormat EL, il selettore dei tempi (da 4 a 1/1000sec) in posizione A attiva l’automatico a priorità diaframma, su B per la posa, su flash imposta 1/125.
La levetta dell’autoscatto, sul frontale alla sinistra dell’obiettivo, se premuta verso l’obiettivo stesso, attiva in automatico il blocco esposizione. Sulla parte sinistra della calotta, coassiale al manettino di riavvolgimento pellicola, c’è il selettore delle sensibilità pellicola (da 12 a 3200 ASA) e la compensazione esposizione di +/- 2 stop.
Sembra incredibile, ma queste sono le principali caratteristiche di una reflex apparsa più di 40 anni fa e ci si rende conto così da dove sono partite le reflex (anche digitali) di oggi: le Nikkormat sono il DNA della fotografia moderna.