Nel mese di agosto 2021 si è conclusa la realizzazione del museo privato presso il Foto Club Bergamo. Sono orgoglioso di avere riordinato, con nuove vetrine “a parallelepipedo”, l’esposizione delle attrezzature fotografiche in mio possesso. L’ultima vetrina allestita in ordine di tempo è quella delle Polaroid, con una ventina di modelli tra i più significativi a partire dal 1960! A seguire, una vetrina con apparecchiature in formato 24 x 36 ed altro allestimento per quelle in formato 6 x 6 e 6 x 9, oltre a – dulcis in fundo – un apparecchio in legno “campagnolo” nel formato a lastre 18 x 24 del 1890 e perfettamente funzionante.
Se tutto procederà come da programma, l’inaugurazione ufficiale è prevista ad ottobre 2021.
Nel pannelloche segue, alcune anticipazioni dell’esposizione, con scatti eseguiti con una Fujicolor Super Wide 300 e pellicola Instax Fujifilm:
Arrivederci ad Ottobre 2021!
Fate vostro l’orgoglio del passato con la certezza del futuro!
Il 18 luglio 2021 è venuto a mancare, all’età di 74 anni, un simpatizzante ed amico del FCB: Eros Black.
Ultimamente, una seria malattia gli ha impedito di essere presente ad alcune riunioni del Club. Eros aveva formato un complesso musicale Rock; nell’occasione di una loro esibizione, da me fotografata, avevo fatto la sua conoscenza ed avevamo subito simpatizzato. Scoprii che era anche un appassionato fotografo, per lui il bianco e nero era tutto e diversi suoi scatti sono nell’archivio del Foto Club Bergamo, unitamente a una sua colonna sonora, in musicassetta, dal titolo “Il Riscatto dell’Atalanta” – copertina e foto a cura dello stesso Eros.
Sono riuscito ad immortalarlo recentemente, insieme alla sua compagna e all’immancabile bassotto Kiko Pota, in uno dei miei reportage “Scatti dal fronte mascherina” – Scatti dal fronte Mascherina (6^ parte), foto al centro del mosaico: uno scatto, nonostante il periodo pandemico, che restituisce serenità ed armonia.
Il Direttivo desidera ricordarlo come un grande amico del F.C.B., nella sua arte, nella sua musica e nella sua fotografia.
Le più sentite condoglianze alla sua compagna Antonella. Ti siamo vicini
Alfonso Modonesi (1941) è un fotografo riconosciuto a livello internazionale che ha partecipato a esposizioni mondiali di fotografia nel 1968, 1970, 1972, 1976. I suoi reportage più rilevanti e conosciuti a livello internazionale riguardano l’autunno di Praga, realizzato insieme a Carlo Leidi nel 1968, l’attività del cardiochirurgo Gaetano Azzolina sui cosiddetti “bambini blu”, la vita di clausura delle suore di Santa Grata a Bergamo, l’apertura della stagione al Teatro alla Scala nel 1968. Pubblica numerosi libri, collaborando con Rizzoli Press, Touring Club Italiano, come consulente editoriale per la Banca Popolare di Bergamo, di Ancona e di Macerata. Tra le sue pubblicazioni per l’ambito locale va ricordato il volume Bergamo. Una città e il suo fascino (1977).
Ebbene si, Alfonso Modonesi, come egli stesso ama ricordare con entusiasmo, fin dall’inizio della carriera, ha “respirato” il clima unico di ispirazione fotografica del nostro Foto Club Bergamo, attorno a cui gravitavano fotografi del calibro di Pepi Merisio, Alessandro Brembilla, Rinaldo Della Vite, Carlo Leidi, rivelatisi punti di riferimento preziosi per il giovane fotografo.
Per quanto riguarda il territorio bergamasco, significative sono le immagini scattate da Modonesi tra gli anni ’60 e ’70 e raccolte in due libri fotografici editi dal Centro Studi Valle Imagna: Chelò, pubblicato nel 2001, e Fogliò, del 2002. Entrambi sono termini dialettali usati in Valle con il significato di ‘qui’, il primo, e di ‘là’, il secondo. Chelò documenta il paesaggio, le case e la vita della popolazione della Valle Imagna; Fogliò accoglie otto fotoracconti, tra più cari e significativi al fotografo.
Ancora una volta, il Foto Club Bergamo si dimostra testimone della storia e della cultura fotografica. Il solo pensare che fotografi riconosciuti a livello internazionale come quelli sopra menzionati avessero come riferimento il nostro Fotoclub, ci rende ancora più orgogliosi di farne parte e di continuare, con sempre più impegno ed entusiasmo, a divulgare le virtù della Fotografia Analogica.
Di seguito una serie di fotografie di Alfonso Modonesi (N.B.: le immagini a bassa risoluzione, sono state tratte da siti internet pubblici e pertanto accessibili a chiunque):
16_BONI
03_BRAN
07_BERG
05_mostra
Foto Club Bergamo: sempre di più testimoni della storia!
Quando, durante i miei corsi, tratto il tema del “ritratto in sala pose”, predispongo per i miei allievi le seguenti indicazioni di base:
Prima di fotografare una modella, è opportuno organizzare un appuntamento finalizzato ad una prima conoscenza e per accordarsi sulle pose da effettuare, sul trucco, sull’acconciatura ed abbigliamento. Durante la seduta di ritratto, è bene predisporre una telecamera con monitor affinché la modella possa vedersi ed assumere le espressioni più congeniali. Sempre durante la seduta – che di norma dura almeno 3-4 ore – scegliere una musica adeguata, meglio ancora se scelta dal soggetto fotografato , in modo che il tutto si svolga nel massimo relax.
Aspetto tecnico: la scelta del formato delle riprese, degli obiettivi, luci, filtri e fondali, da abbinare sempre con gusto , conformemente alla tipologia del soggetto e del relativo abbigliamento.
Usare anche un ventilatore adatto a muovere i capelli e/o l’abbigliamento, al fine di dare maggiore “effetto presenza” e più freschezza allo scatto. Per quanto riguarda il fondale, deve essere in ordine, privo di irregolarità e non danneggiato.
La scelta della pellicola: bianco e nero, colore o diapositiva. E’ determinate avere un esposimetro flash per determinare con precisione il diaframma da utilizzare.
Per l’illuminazione, è preferibile utilizzare flash da studio (monotorcia) con lampada pilota, oltre ad accessori come “bank”, ombrelli diffusori, spot e pannelli per effetti particolari di luce.
La modella dovrà avere sempre un trucco fresco, opaco e non lucido e la pettinatura deve essere d’effetto ed in ordine.
Si può usare anche il treppiede durante le riprese, anche se personalmente preferisco la ripresa a mano libera, sicuramente più dinamica e veloce. Mi raccomando: la messa a fuoco deve essere effettuata con precisione negli occhi! L’osservatore pone naturalmente l’attenzione sullo sguardo.
E’ sempre raccomandato sviluppare e stampare in proprio, magari coinvolgendo la modella in Camera Obscura per farle apprezzare il processo di “creazione” della fotografia. Prima eseguite sempre i provini e mostrateli al soggetto ripreso, selezionando insieme le immagini più appropriate e significative da stampare.
E’ mia prassi regalare alla modella un “composit” e/o “book” delle fotografie migliori. Anche un ingrandimento sarà molto gradito dalla modella che lo esporrà con orgoglio nella propria abitazione.
E’ possibile continuare la sequenza di scatti in esterni, scegliendo luoghi particolarmente suggestivi e adatti per le riprese.
Ultimo consiglio: siate sempre organizzati, sicuri nelle indicazioni da impartire alla modella, con idee chiare e muovendosi con sicurezza tecnica e artistica; avrete sempre numerosi soggetti che vorranno posare per voi, grazie alla professionalità che avete dimostrato.
Foto 1 – classico ritratto con Hasselblad 500 CM e obiettivo 150mm F/4. La composizione è in diagonale con sguardo laterale. La pellicola usata è la professionale Kodak Portra 160 a colori negativa. Il fondale azzurro è illuminato con torce Bowens con costruzione luce a tre posizioni:
Foto 2 – utilizzato l’obiettivo 80mm f/2.8, sempre in fondo azzurro e costruzione a tre luci:
Foto 3 – una classica posa da ritratto, con le mani tra i capelli e luci d’effetto:
La predetta pellicola è stata sviluppata in C 41 e stampata su carta Fujifilm Fujicolor Crystal Archive lucida.
Il mio personale ringraziamento va alla modella Victoria per la professionalità e l’infinita pazienza dimostrata!