Chi cerca trova…

Per tutti i “cercatori”, che sian di funghi o di pepite, è sempre una grande sensazione quella che si prova quando ci si ritrova con un “oggetto del desiderio” tra le mani. E’ quello che capita talvolta ai nostri Soci che, come ben addestrati “cani da tartufo”, frequentano, invece che i boschi, i qualificati mercatini dell’antiquariato fotografico. E così, un recente, diciamo, “colpo di fortuna” ha portato nella collezione un nuovo gioiellino… Si tratta di una Leica III C a vite, costruita nel periodo postbellico, negli anni 1946-1951, e qui riportata nella foto con obiettivo a vite Summitar F=5cm 1:2. Nell’occasione, per il massimo della soddisfazione, diciamo pure che la macchina è in perfette condizioni sia estetiche che funzionali. E mentre si osserva la perfezione meccanica di questa macchina, è impossibile non lasciarsi trascinare dal pensiero di quante storiche, e senza dubbio pregevoli, inquadrature sono passate nel suo stupendo obbiettivo.
Ma ci si potrebbe anche chiedere quale sarà la vita futura di questo pezzo di storia della fotografia? Finirà “imbalsamata” in una vetrina museale? No, e questo è il bello della nostra Associazione, perché possiamo assicurare che non sarà così… infatti con il Fotoclub esso rivivrà una seconda vita; tutti i Soci sono nell’intimo appassionati collezionisti ma poi, in organizzate uscite didattiche, fanno lavorare anche le macchine fotografiche più “attempate” estraendone sempre immagini di alta qualità.
Il modello di fotocamera Leica denominato IIIc fu messo in vendita nel 1940: si può tranquillamente affermare che questo modello rappresentò un punto di svolta nella produzione delle Leica con passo a vite. La costruzione venne da allora eseguita su un unico pezzo pressofuso, e non su una serie di pezzi assemblati, con la parte contenente il telemetro incorporata nel carter superiore, passando pertanto da una costruzione artigianale con base in ottone a un montaggio semi-industriale con la base in alluminio. Notizie dettagliate di questa camera erano già state descritte in un numero della rivista “Classica Camera Collezione” del 2018…

..e, per il maggior piacere degli appassionati ne riportiamo, cliccando sul link, anche un articolo esaustivo su tutta la storia della Leica III C.

Quarant’anni… e non dimostrarli!

E’ da poco terminato il 2019 e con esso le nostre numerose iniziative per celebrare il 40° compleanno del nostro sodalizio. Quarant’anni sono tanti… sono una vita! Sono stati anni densi di avvenimenti che hanno visto il Fotoclub Bergamo impegnato su tanti fronti, dalle mostre ai corsi, dalle collaborazioni ai reportage, ecc.. Anni che hanno visto la nostra Associazione sempre protagonista nel mondo della Fotografia cittadina, ma non solo, e tante volte investita del titolo di “Fotografi Ufficiali”. Tantissime iniziative per le quali sono fioccati ringraziamenti e riconoscimenti anche dalla Federazione Nazionale. In tutti questi anni la città è cambiata, fortunatamente non molto nell’architettura e nell’ambiente ma soprattutto nei quartieri periferici che si sono allargati e popolati; anche i rapporti tra i cittadini hanno subito notevoli variazioni per l’incremento incredibile di opportunità e possibilità di scelte. Tutto questo si può notare anche scorrendo le immagini di archivio dei Soci che di questi cambiamenti sono stati testimoni e hanno fissato per la Storia tanti particolari di Bergamo. Il nostro Circolo, che ha attraversato momenti gloriosi ed entusiasmanti, ha superato anche i momenti più tristi quando, per la rivoluzione digitale, alcuni Soci hanno preferito passare alla fasulla comodità delle nuove tecnologie; e quando falsi profeti decretavano la fine della fotografia analogica… esattamente come quelli che, all’avvento del cinema, predissero la fine del Teatro… ma la Fotografia Analogica, come il Teatro, ha trovato invece la sua vera dimensione più profonda e vive ora, in autonomia e con passione, la sua seconda vita. Un riconoscente pensiero, unito ai più caldi ringraziamenti, per tutti coloro che nell’arco di quattro decenni hanno tenuto sempre tenuto alta la fiaccola e ad alti livelli la nostra arte prediletta.