Sembra proprio così… ogni volta che ci si ritrova al nostro Circolo emerge sempre qualche idea nuova… c’è sempre qualche Socio che lancia un suo “perché non proviamo a...” o “vediamo cosa succede se...”. In una sera, a caso, fu il nostro presidente, noto frequentatore di mercatini delle antichità, a portare con sé alcune lastre in vetro risalenti ai primi del ‘900, ovviamente in b/n e di vari formati dal 6×9 al 9×12. Subito la curiosità divampa e la voglia di vedere attraverso gli occhi di quegli antichi fotografi e di ripercorrere i modi con i quali fecero emergere delle immagini giunte fino a noi non si fa attendere. E allora via subito tutti in camera oscura affinché i “contatti” possano riprendere vita; suddivisi rapidamente i compiti, si prepara il rivelatore (Ilford 1+9) il bagno d’arresto (Ilford 1+19) e il fissaggio (Illford 1+9 a 20°). Si sceglie la carta multigrade (Ilford IV) e la filtratura (yellow 62, magenta 12, cyan 00). Via subito con provini e stampe a contatto: esposizione a 45″, rivelatore a 20° per 1′ e 30″, arresto 30″, fissaggio 3″, lavaggio 10″, essicamento 10″ per ritratti e gruppi mentre per i paesaggi si preferisce 15″ di esposizione e il tutto utilizzando carta a superficie lucida e un ingranditore Durst605 color con testa a luce alogena a colore e un temporizzatore Philips. Il risultato, di cui alcuni esempi, non tarda a palesarsi e grande è la sorpresa per tutti e la soddisfazione di aver riportato alla luce immagini di un periodo storico utilizzando un processo chimico tradizionale, come lo fecero i nostri avi, semplicemente attualizzato ai nostri giorni.