George Shiras, il pioniere americano della “caccia fotografica”

Mentre la caccia tradizionale vede sempre più ridursi i propri appassionati (anche perché il numero di “doppiette” rischiava di diventare superiore al numero delle prede), la “caccia fotografica” vede sempre più aumentare i propri appassionati. La fatica degli appostamenti e le ore di ricerca, immersi nella natura, vengono ricompensate da immagini di animali selvatici che molti giovani non hanno mai avuto, e mai avranno, la possibilità di vedere nel loro ambiente naturale. Ma le tecniche di ripresa di questa specialità, soprattutto nell’ambito del notturno, non sono alla portata di tutti; e coloro che per primi, con grandi fatiche, mezzi artigianali ed enorme fantasia, l’hanno sperimentata e divulgata meritano un grande rispetto e riconoscenza. Maestro tra questi il fotografo George Shiras, alcune opere del quale sono ora in esposizione ora a Roma.
Fonte: Chiara Mariani per “Sette”.caccia fotografica

Le Mille Miglia del 2016 a Bèrghem

Reportage di Ivan Mologni

E’ ormai diventata consuetudine, dopo il 2015, la tappa con controllo orario delle Mille Miglia a Bergamo. Arrivano oltre 450 auto d’epoca e 150 sportive. Le mie grandi passioni soddisfatte in un sol colpo: fotografia (ovviamente a pellicola) e vetture storiche.
Per essere sempre operativo e pronto a tutto mi preparo due corpi Contax 167MT (del 1987) e due zoom, un 28/85 e un 80/200. Ricordo che lo scorso anno avevo optato per la pellicola Kodak 400 TMax b/n e utilizzato anche stampe in seppia per storicizzare l’ambientazione (e alcune di queste foto sono esposte nella mostra personale sulle Mille Miglia ora in corso).
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Quest’anno decido perciò di scegliere il colore e mi carico quindi di pellicole Fujicolor 200. La giornata di sole e l’atmosfera festosa sono un incoraggiamento a percorrere chilometri avanti e indietro per cogliere gli attimi particolari. E tra concorrenti pesco anche l’amico Ivan Capelli, il famoso pilota di Formula Uno – ora commentatore tecnico della Rai sui Gran Premi – durante un’intervista e pronto alla partenza.

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Poi mi dedico a qualche foto “dinamica”. Nelle manifestazioni sportive, per dare la sensazione del movimento, si utilizza il “penning” (o tecnica dell’accompagnamento) ossia si sposta la fotocamera seguendo il soggetto (in questo caso le varie auto) utilizzando un tempo d’otturazione lento (1\30 o 1\15), tenendo il diaframma piuttosto chiuso (f/16) e una messa a fuoco perfetta sul soggetto; per questo tipo di effetto si possono utilizzare obiettivi grandangolari (dal 18 al 35mm ) o il normale 50mm.

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…e non dimentichiamo neppure qualche scatto a parte per le simpatiche “bandierine” che fanno da allegra coreografia alla manifestazione e forse, perché no, future modelle del Fotoclub.

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Inaugurata la nuova mostra

Presso l’antica “Osteria dei 3 Gobbi”, intorno ad oggetti storici come il pianoforte su cui suonò Donizetti, si è inaugurata sabato 14/05 la mostra personale di Ivan Mologni, comprendente opere che hanno già vinto concorsi, sulle 1000 Miglia. La mostra è stata aperta per la concomitanza della corsa che avverrà domenica 22 e che vedrà le autovetture partecipanti sfilare proprio davanti al locale ospitante l’esposizione. La mostra resterà aperta fino a lunedì 6 Giugno.

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Una gradita visita al Fotoclub Bergamo

Deborah, di Pisa, ha visitato la nostra sede nel mese di maggio per avere informazioni sul nostro nuovo e unico corso di fotografia analogica. Possiede già una macchina analogica Nikkormat degli anni ’70 e vuole imparare a sviluppare e stampare il bianco e nero. E’ rimasta affascinata da una microcamera giapponese Colly esposta nella nostra collezione e dalla micro-pellicola da utilizzare su di essa. Le foto documentano un simpatico incontro.

Deborah b

I maestri della Fotografia: Fernando Moleres

Fernando Moleres, nato a Bilbao nel 1963, ha svolto studi da infermiere all’Università dei Paesi Baschi; a partire dal 1987 ha iniziato a fotografare come autodidatta, dividendosi quindi tra il lavoro di infermiere e quello di fotografo fino al 1993.
Ne “II gioco rubato” Fernando Moleres documenta molte forme di lavoro minorile nel mondo. La sua maniera di vedere e catturare l’essenza dello sfruttamento dei bambini in vari contesti culturali è insieme persuasiva e coinvolgente. Ogni fotografia è una esortazione ad agire.
Le sue immagini sono state pubblicate dalle maggiori riviste spagnole e internazionali. Numerosi sono i premi ricevuti da Fernando Moleres, tra i quali: Foto Press 91, Spagna; Erna and Victor Hasselblad Foundation Grant, 1996, Svezia; World Press Photo – serie daily life -, 1998, Olanda; Subsidiary Grant of Eugene Smith Memorial, 1999, USA. Le fotografie di questo libro costituiscono una mostra itinerante esposta per la prima volta a Milano nel dicembre 1999; una sua selezione fa parte della mostra “The Light Beyond the Tunnel” che a partire dal 1998 porta queste immagini in tutto il mondo.

libro Fernando Moleres

Icarex 35. Cambiare il pentaprisma?!

Icarex 35 csSi può cambiare il pentaprisma. L’Icarex 35 è una classica reflex 35mm, tutta manuale, prodotta dalla tedesca Zeiss Ikon tra la fine degli anni ‘60 e l’inizio degli anni ‘70. Il modello 35S TM Pro è stato originariamente sviluppato dalla Voigtländer, ma è stato messo sul mercato dopo la sua fusione con Zeiss Ikon avvenuta nel 1966.
La particolarità dell’Icarex 35, che ha un otturatore a 1/1000 e un attacco a baionetta speciale, è il mirino intercambiabile che permette di togliere e sostituire l’intero pentaprisma (montando la versione 35CS) e disponendo così di una scelta tra una inquadratura a pozzetto o con il pentaprisma originale o con il pentaprisma con esposimetro incorporato. Il misuratore di esposizione del pentaprisma legge attraverso l’obiettivo ma l’esposizione può essere letta solo a diaframma chiuso. L’Icarex 35 disponeva anche di schermi intercambiabili per i mirini.
Il modello successivo, denominato Icarex 35S (fondamentalmente stesso corpo e pentaprisma fisso) ha un misuratore integrato ma ancora con lettura a diaframma chiuso.
IcarexL’innesto a baionetta speciale e la gamma limitata di obiettivi disponibili sono stati i maggiori ostacoli nelle prime vendite e perciò Icarex aveva prodotto entrambi i modelli anche in una versione modificata e predisposta per montare obiettivi a vite da 42 mm. Il marchio TM serviva per distinguerli dalle versioni a baionetta, che rimasero in produzione con il distintivo BM. L’assenza di uno di questi due marchi indica perciò una produzione precedente all’introduzione della modifica.
Alla fine, la gamma comprese quattro modelli: Icarex 35(BM), 35(TM), 35S(BM) e 35S(TM), tutti nelle versioni in cromo o nero. Alcuni corpi neri avevano un marchio PRO che però non corrispondeva ad alcuna nuova variazione tecnica.
La ristretta gamma di obiettivi per la Icarex a baionetta era derivata da disegni Voigtländer e comprendeva solamente: – 35/3.4 Skoparex – 50/1.8 Ultron (elemento anteriore concavo) – 50/2.8 Tessar (4 elementi) – 50/2,8 Color-Pantar (3 elementi) – 90/3.4 Dynarex e 135/4 e 200/4 Super-Dynarex – 400/5 Telomar – 36-82/2.8 Zoomar. Esisteva poi un adattatore per montare un obiettivo Carl Zeiss 8×30 B.
Nel 1971 il modello 35 fu sostituito dall’ SL706, sostanzialmente uguale al 35S (TM) ma con esposimetro a diaframma aperto e un corpo leggermente ridisegnato.

Inaugurata la mostra su Bergamo

La mostra che comprende opere di scultura, dipinti, fotografie e poesie tutte aventi come tema la nostra Città Alta e le sue Mura è stata inaugurata sabato 30 Aprile presso la Sala Manzù con successo di pubblico e resterà aperta fino al 15 Maggio p.v.
E’ qui possibile vedere o scaricare l’intero catalogo delle opere esposte.

inauguraz mostra Mura